WhatsApp non è più sicuro | Miliardi di utenti sono in pericolo e i loro account violati: ti salvi solo se disattivi questo

WhatsApp è diventato pericoloso (Canva) - systemscue.it
Fra le tante chat a disposizione, WhatsApp sta rivelandosi la meno sicura e attendibile, in fatto di privacy.
La vita privata, rappresenta uno spazio intimo e personale in cui ciascuno custodisce pensieri, emozioni e abitudini quotidiane. E quando questo spazio vien violato, si ha la sensazione che un confine fondamentale sia stato superato senza consenso.
La violazione della privacy, infatti, genera fastidio poiché mette in discussione il diritto d’ogni individuo a gestire liberamente ciò che desidera condividere, e ciò che preferisce, invece, mantenere riservato. Essendo una forma d’intrusione che mina la libertà personale.
Ma oltre al disagio immediato, tale violazione può portare conseguenze più profonde, come perdita di fiducia nelle relazioni, paura di esser giudicati o sfruttati, e difficoltà a sentirsi al sicuro. Senso di vulnerabilità, purtroppo, difficile da superare.
Infine, la privacy è legata alla dignità e al rispetto reciproco. E difenderla, significa proteggere la propria identità, e la possibilità di viver serenamente, senza pressioni esterne.
Il tuo alleato quotidiano
Dal 2014, anno della sua acquisizione da parte di Meta, WhatsApp è diventato parte integrante della vita di milioni di persone. Poiché grazie alla sua semplicità e all’uso immediato, permette di comunicare con amici, familiari e colleghi, a costo zero; se non quello di una connessione a Internet. Anche se, come spesso accade con le tecnologie digitali, dietro la comodità si nascondono aspetti meno rassicuranti, soprattutto legati alla privacy e alla gestione dei dati personali.
La novità che sta infatti facendo discutere, riguarda l’introduzione della Meta AI, l’assistente virtuale di WhatsApp, disponibile in oltre quaranta Paesi europei. Che si presenta come un cerchio blu nella schermata dell’app, e offre funzioni tipiche dei modelli d’intelligenza artificiale: come rispondere a domande, generare immagini, cercare informazioni online, e fornire suggerimenti personalizzati. E nonostante tutto, come riportato da diregiovani.it, la protezione dei dati rimane garantita dalla crittografia end-to-end. Pur non riuscendo, ciò, a tranquillizzare gli utenti.

Una presenza ingombrante
Il vero nodo della questione è che Meta AI non può esser appunto disattivata. Costante presenza la quale solleva dubbi sulla reale autonomia dell’utente, e sulla possibilità che l’assistente virtuale osservi e raccolga dati senza piena consapevolezza. Per molti, WhatsApp sta quindi diventando, non solo uno strumento di comunicazione, ma anche un ambiente digitale in cui la tecnologia esercita un controllo silenzioso e pervasivo.
Eppure, malgrado l’impossibilità di eliminarla, esistono alcune soluzioni per ridurne l’impatto. Infatti, Meta consiglia di cancellare periodicamente i messaggi nella chat dell’assistente, e di utilizzare il comando /reset-ai, utile a ripristinare l’AI, e rimuovere le copie delle conversazioni dai server. Intendiamoci: questi accorgimenti non cancellano la presenza dell’intelligenza artificiale, ma permettono almeno di limitarne l’invadenza, sullo smartphone.