WhatsApp è sotto attacco | Migliaia di utenti sotto scacco: spiati e derubati senza muovere un dito

Attenzione alle incursioni malevole

In pericolo tutti i fruitori di WhatsApp (Canva) - systemscue.it

Sebbene si pensi sia l’app di messaggistica istantanea, più sicura al mondo, mi sa che devi controllare immediatamente il tuo cellulare.

Negli ultimi anni, il crimine si è spostato sempre più verso il mondo digitale, dove Internet e i dispositivi connessi offrono, infatti, nuove opportunità di attacco. Tanto che i criminali informatici sfruttano proprio la vasta diffusione della tecnologia, appunto per colpire vittime spesso inconsapevoli, in modo rapido e poco rischioso.

E a rendere il web un terreno fertile per questi attacchi è la grande quantità di dati sensibili i quali, ogni giorno, circolano online: come informazioni personali, bancarie e lavorative, ormai diventate obiettivi preziosi. Non a caso, basta meno di una vulnerabilità per permettere ai malintenzionati di accedere a intere reti, o rubare direttamente le identità.

Inoltre, le difese informatiche non sempre riescono a tenere il passo, con l’evoluzione delle minacce. Così che i cybercriminali affinino costantemente le loro tecniche, usando software malevoli, phishing, o adware sofisticati, mediante cui ingannare anche gli internettiani più attenti.

Infine, il profitto è spesso elevato. Non a caso, con poco sforzo e rischi minimi (non legalmente parlando), gli hacker possono guadagnare cifre importanti.

Un attacco che scuote la fiducia

WhatsApp, da sempre considerata una piattaforma di comunicazione sicura e intuitiva, è finita al centro di un allarmante attacco informatico. Un evento il quale ha difatti suscitato preoccupazione, al livello globale, compromettendo la fiducia di milioni di utenti. E non si tratta di un semplice malfunzionamento, ma di una vera e propria falla nella sua sicurezza; dimostrando quanto anche le app più solide, possano esser vulnerabili.

L’attacco in questione, risale al 2019, quando un gruppo di hacker riuscì a diffondere Pegasus, uno spyware estremamente sofisticato. A cui bastava ricevere una chiamata su WhatsApp, per esser infettati anche senza rispondere. Il virus, si installava silenziosamente nel dispositivo, permettendo in tal modo, un controllo completo e invisibile delle attività dell’utente, minandone profondamente la privacy.

Una controversia bella e buona
Indagine avviata da WhatsApp (Canva) – systemscue.it

Le contromisure legali e tecniche

Di fronte alla gravità della minaccia, WhatsApp ha quindi reagito prontamente: ovvero, ha avviato un’indagine con le autorità competenti, rafforzato la sicurezza, e dato inizio a una controversia legale. Vicenda che ha infatti avuto conseguenze durature, evidenziando quanto possa esser complesso affrontare attacchi digitali così avanzati.

Possiamo, dunque, dire, che il caso Pegasus abbia dato prova che non basta più evitare link sospetti o messaggi strani: dal momento che, alcune minacce agiscono senza nemmeno chiedere interazione alcuna. E in questo scenario, diventa quindi essenziale una vigilanza continua e un aggiornamento costante dei sistemi, da parte delle piattaforme stesse, al fin di garantire una reale protezione a tutti.