Truffe al telefono, stanno aumentando a dismisura | Con un codice sul tastierino perdi tutti i soldi: li regali ai criminali

Un codice.. e addio soldi! (canva.com) - www.systemcue.it
Un codice potrebbe svuotare il tuo conto in un attimo. Le frodi telefoniche sono tornate in auge, con metodi più avanzati che mai!
Il telefono inizia a squillare. Dall’altra parte, una voce amichevole ma ferma ti avverte che hai delle pratiche urgenti in ritardo. Tu confuso domandi: “Con chi parlo?”.
“È l’Agenzia delle Entrate”, affermano. Parlano di scadenze scadute, provvedimenti imminenti, bonifici da fare immediatamente. Eppure, non ne avevi memoria.
Il loro tono è deciso, il linguaggio tecnico; tutto appare incredibilmente (giochi di parole) credibile. In quell’istante, ti sembra di non avere scelta. Devi assolutamente correre ai ripari.
Segui le istruzioni. Recati allo sportello, come ti dicono. Inserisci la tua carta. Immetti il codice. In pochi secondi, e tu non te ne sei ancora accorto, il tuo conto è già stato svuotato.
Una storia già vista!
Situazioni del genere in questo triste racconto si verificano sempre più frequentemente in tutta Italia e, da qualche settimana, riporta La Nuova Sardegna, anche nella zona di Sassari. In due occasioni recenti, il disastro è stato evitato all’ultimo minuto, grazie al buon senso di alcuni operatori postali che hanno percepito ciò che stava accadendo. Sono frodi abili e progettate con attenzione, capaci di ingannare anche i più attenti. E pensate che, secondo Il Giornalettismo, un report della Polizia Postale e delle Comunicazioni del solo 2023 ha evidenziato “guadagni” di oltre 137 milioni di euro!
Chi chiama si spaccia per un agente dell’Agenzia delle Entrate e in alcune situazioni coinvolge anche la Guardia di Finanza o altre istituzioni pubbliche. L’urgenza è cruciale: “deve immediatamente effettuare il bonifico”, “non parli con nessuno”, “non dia retta agli impiegati”, “eviti di spiegare troppo”. A una persona è stato anche consigliato di mentire allo sportello, per non rivelare il motivo della transazione!

Le indagini in corso
Le persone coinvolte vengono spinte a eseguire ogni passaggio in autonomia, convinte che l’unico modo per evitare una multa, una penalizzazione o problemi ben più gravi sia proprio questo. In realtà, stanno solo seguendo le indicazioni di chi intende appropriarsi dei loro risparmi. Nella maggior parte dei casi, il codice che si inserisce al bancomat o allo sportello postale serve semplicemente per trasferire denaro su carte Postepay intestate ai truffatori. E una volta conclusa l’operazione, quelle somme svaniscono.
È essenziale ricordare (c’è un comunicato al proposito) che l’Agenzia delle Entrate non richiede mai attraverso il telefono bonifici, informazioni bancarie o altri dati riservati. Non chiede nemmeno di recarsi agli sportelli per eseguire azioni immediate! Il primo passo per tutelarsi è, magari banalmente, diffidare sempre dalle urgenze telefoniche e dalle voci sconosciute che ti invitano ad agire rapidamente. Essere prudenti in questi casi non guasta mai.