Truffa bancaria svuotaconto | I criminali tornano alla carica: con un solo SMS ti tolgono tutti i soldi

Truffa con sms (Depositphotos foto) - www.systemcue.it
Un semplice messaggio sul cellulare e tutto sparisce: la nuova subdola truffa gioca con le paure della gente.
Ormai riceviamo decine di notifiche al giorno: la banca, il corriere, il gestore telefonico… tutto sembra urgente, tutto sembra importante. Ma quando arriva quel messaggio che ti dice che c’è stato un movimento sospetto sul conto, il cuore fa un salto.
In quel momento, la mente si blocca e si agisce d’istinto. Il problema è che, sempre più spesso, quei messaggi non arrivano da chi pensiamo. Bastano due righe e un link, e il gioco — anzi, la truffa — è fatto. La cosa inquietante è che non serve più un attacco informatico elaborato.
Non ci sono virus da scaricare, né hacker che bucano sistemi complicati. Serve solo una storia credibile e la capacità di recitarla bene. Chi organizza queste truffe conosce bene le reazioni umane: sa come metterti pressione, come farti temere di perdere tutto. E quando si parla di soldi, si sa, la lucidità va un po’ a farsi benedire.
Chi rischia di più? Beh, inutile girarci attorno: le persone più grandi, magari non troppo abituate alla tecnologia, sono un bersaglio facile. Non perché siano ingenue, ma perché danno per scontato che certi messaggi siano veri. Se arriva un SMS dalla banca, lo si prende sul serio, punto. E se poi ti chiama qualcuno che si presenta in un certo modo… il sospetto va via in un attimo.
Una sceneggiatura scritta per fregarti
Ciò che sorprende è che questi raggiri siano così ben studiati e allo stesso tempo così semplici. Un numero, un messaggio, un link e una telefonata. Non c’è nulla di tecnologicamente avanzato, eppure il danno può essere enorme. E il bello — anzi, il brutto — è che tutto sembra maledettamente credibile. Troppo credibile.
In questo tipo di truffe, ogni dettaglio è calcolato. Il messaggio arriva con un tono preoccupato: “ci sono movimenti sospetti sul suo conto”. Firmato con tanto di nome della banca e magari pure il logo. Un invito a cliccare, a proteggere il proprio denaro prima che sia troppo tardi. E chi non lo farebbe? Da lì parte tutto: una catena che si finge assistenza, ma è solo manipolazione.

La voce autorevole ma fasulla
È quello che è successo a un uomo di Pradamano, nato nel ’48, che l’8 settembre ha ricevuto uno di questi famigerati messaggi. Ha seguito le istruzioni senza pensarci troppo — beh, chi lo farebbe con calma in quel momento? — e ha fatto un bonifico di 1.490 euro. Un gesto fatto in buona fede, nel tentativo di salvare il salvabile, ma che in realtà ha solo dato il via al raggiro. La truffa però non si è fermata lì. Poco dopo, l’uomo è stato richiamato. Dall’altra parte del telefono, un tizio che si è presentato come maresciallo dei carabinieri. Calmo, rassicurante, professionale.
E ovviamente, anche lui con una richiesta: un secondo bonifico, “per mettere al sicuro tutto quanto”. Ma stavolta qualcosa ha iniziato a puzzare. Forse il tono troppo insistente, forse il dubbio che qualcosa non tornasse… Fatto sta che l’uomo ha deciso di fare l’unica cosa sensata: ha contattato la vera banca e ha scoperto l’inganno. Subito dopo, la denuncia ai carabinieri di Pavia di Udine. La storia, raccontata dal Messaggero Veneto, è l’ennesima dimostrazione che questa tipologia di frodi non è affatto in declino. Anzi. Si evolve, cambia faccia, ma resta sempre un passo avanti a chi pensa “a me non succederà”.