Smartphone, cancella tutto in questa cartella | Chiunque può entrarci: ci sono tutte le tue conversazioni registrate

Cellulare e pericoli (Depositphotos foto) - www.systemcue.it
C’è una cartella nel tuo telefono che potresti non conoscere… e sì, contiene molto più di quanto pensi, fai attenzione.
Viviamo attaccati al nostro smartphone. È la prima cosa che guardiamo al mattino e l’ultima prima di dormire. Lo usiamo per comunicare, lavorare, informarci, persino per controllare la casa. Ma proprio questa presenza costante nella nostra vita quotidiana rende il telefono uno degli oggetti più delicati in assoluto, soprattutto quando si parla di dati personali e sicurezza.
La verità è che, per quanto ci sentiamo esperti, spesso non conosciamo davvero il funzionamento di ciò che abbiamo tra le mani. Clicchiamo, scorriamo, installiamo… tutto in pochi secondi. Ma dietro quelle azioni rapidissime si nascondono dinamiche complesse, a volte perfino pericolose. E no, non serve essere paranoici per preoccuparsi un po’.
Usiamo lo smartphone per tutto: messaggi, foto, pagamenti, social… praticamente è una protesi digitale della nostra vita. Ma proprio per questo, magari dovremmo fermarci un attimo a pensare a quanto lo conosciamo davvero. Siamo convinti di avere tutto sotto controllo, ma… siamo sicuri di sapere cosa succede “dietro le quinte”?
La privacy, ormai, non è più quella di una volta — ehi, suona tipo “non ci sono più le mezze stagioni”, lo so — ma davvero: ci fidiamo ciecamente di strumenti che non capiamo fino in fondo. Tutto è connesso, tutto è registrato, tutto è archiviato. E molto spesso non ci accorgiamo nemmeno di quando questo accade. Abbiamo perso il senso del limite, forse anche senza volerlo.
Preoccupazioni sottovalutate
Ci preoccupiamo degli hacker, dei virus, dei truffatori online. Ma le vere trappole, quelle che ti fregano senza fare rumore, sono nascoste nelle cose più banali. C’è uno strumento che può diventare il tuo peggior nemico, se non stai attento. E il punto è che spesso siamo proprio noi a spalancargli la porta.
Quante volte installi un’app e clicchi su “accetta” senza leggere nulla? Vai avanti, avanti, avanti… ed ecco fatto: hai appena dato il permesso a quell’app di fare molto più di quanto immagini. È un gesto automatico, che facciamo tutti, ma che può avere conseguenze piuttosto serie. E il guaio è che non lo scopri finché non è troppo tardi.

Una spunta che cambia le regole
Il problema salta fuori quando un’app ottiene accesso al microfono. Non solo mentre la usi, ma anche quando è in background. In pratica, se non limiti esplicitamente i permessi, quell’app può “ascoltarti” quando vuole. Senza che tu te ne accorga. Spento o acceso, poco cambia. Ed è tutto legale — sì, legale — perché sei stato tu a dare il via libera.
Come spiega MisterGadget.Tech, molte di queste app sfruttano i microfoni per raccogliere info ambientali o pezzetti di conversazioni. Poi, sulla base di quello che sentono, ti propongono pubblicità “su misura”. Non ti vendono le registrazioni (di solito), ma i dati sì. Ed è qui che il marketing diventa un po’ troppo… invadente, diciamo. Perciò, per difendersi, conviene sempre concedere i permessi solo mentre l’applicazione è in uso.