Skild.AI di Amazon lancia un modello AI universale per robot multiuso

Illustrazione di un'AI e di un robot (Canva FOTO) - systemscue.it

Illustrazione di un'AI e di un robot (Canva FOTO) - systemscue.it

Amazon lancia questo nuovo modello di AI che permetterà ai robot di compiere tante azioni, capaci in qualche modo di “pensare”.

Negli ultimi anni si è parlato molto di intelligenza artificiale applicata alle parole e alle immagini, ma quando si passa al mondo fisico le cose si complicano parecchio. È esattamente lì che Skild AI ha deciso di muoversi, puntando a creare un cervello artificiale capace di funzionare su robot di ogni forma e dimensione.

Dopo appena un anno dall’uscita allo scoperto, l’azienda ha svelato per la prima volta i risultati concreti di questo lavoro. In un video di dimostrazione, come riportato da Reuters, i robot guidati dal cosiddetto “Skild Brain” affrontano compiti ben più impegnativi del solito ballo da laboratorio: salire scale bagnate, riprendersi dopo spinte improvvise, manipolare oggetti piccoli e delicati.

Cose che, per un essere umano, sembrano naturali ma per una macchina richiedono calcoli e sensibilità enormi. La vera sfida, spiegano i fondatori, è superare quello che viene chiamato il paradosso di Moravec: ciò che per noi è intuitivo può risultare complesso per un robot, mentre azioni spettacolari ma prive di interazione reale sono relativamente semplici da programmare. 

Un’altra questione spinosa riguarda i dati. A differenza di testi o immagini, il materiale per addestrare un robot non si trova già in rete, e raccoglierlo nel mondo reale è lento e costoso. Skild AI ha aggirato l’ostacolo unendo enormi set di simulazioni e video di azioni umane, per poi rifinire il modello con dati mirati sul campo.

Un’idea di “cervello” che funziona ovunque

Il concetto alla base dello Skild Brain è semplice a dirsi: un modello di intelligenza artificiale unico, in grado di comandare robot con corpi e scopi completamente diversi. Niente progetti verticali che funzionano solo su un braccio meccanico o un quadrupede specifico: qui la stessa mente virtuale può muovere un umanoide, un robot da magazzino, un braccio da banco o un veicolo a due braccia per ambienti industriali. E non solo. Secondo quanto riportato da Business Wire e Reuters, può svolgere compiti domestici come caricare una lavastoviglie o affrontare salite ripide e scivolose senza perdere stabilità.

La sicurezza è un altro punto chiave. Skild Brain è programmato per applicare forze limitate, evitando rischi nelle interazioni con le persone. Non è un dettaglio da poco: in altri sistemi, questo tipo di protezione è spesso assente o parziale. La sua capacità di reagire a disturbi o interventi umani lo rende più “convivibile” in ambienti condivisi, caratteristica che apre scenari d’uso non solo in fabbriche e magazzini, ma anche in contesti pubblici e domestici.

Illustrazione di una persona e di un robot (Canva FOTO) - systemscue.it
Illustrazione di una persona e di un robot (Canva FOTO) – systemscue.it

La raccolta dati

Come sottolineato dal CEO Deepak Pathak e dal presidente Abhinav Gupta, come riportato da Reuters, la scarsità di dati è il problema più grande per chi sviluppa un modello fondativo in robotica. Per superarlo, Skild AI ha combinato simulazioni di larga scala e filmati di attività umane, espandendo così il bacino di conoscenze e rendendo il cervello virtuale capace di operare su morfologie differenti.

Il passo successivo è stato il “post-training” su dati reali mirati, raccolti dai robot già in uso dai clienti: ogni nuova esperienza diventa parte del patrimonio comune del sistema. Il team non è nuovo a sfide di questo calibro: proviene da realtà come Tesla, Nvidia, Meta, Google, Amazon ed è stato protagonista di innovazioni nella locomozione sim-to-real, nella manipolazione complessa e nell’apprendimento auto-supervisionato