Se noti questo dettaglio sul pos stanne alla larga | Migliaia di italiani caduti nella trappola: sono stati truffati

POS e pericoli (Pixabay foto) - www.systemcue.it
Sembrano strumenti innocui per i pagamenti, ma dietro alcuni Pos si nasconde un raggiro che ha già colpito molti.
In giro ormai li vedi dappertutto, quei piccoli lettori per carte che spuntano anche dal più improbabile chiosco di granite. Sono pratici, comodi, veloci. Ma forse, ecco, anche un po’ troppo “invisibili” agli occhi di chi li usa con troppa leggerezza.
La verità è che questi aggeggi – i Pos portatili – stanno diventando sempre più parte della nostra vita quotidiana, ma pochi si fermano a pensare se tutto questo sia davvero così sicuro. Pagare con carta è la normalità, ormai. Anzi, spesso è l’unica opzione.
E chi non ha un Pos viene quasi guardato male. Però, e qui c’è un però grosso, la tecnologia, per quanto evoluta, non è mai esente da rischi. Dietro un gesto semplice come passare la carta può nascondersi ben altro, soprattutto se non si sa con chi si ha davvero a che fare.
E poi, diciamolo, la tecnologia può anche essere blindata, ma resta sempre l’essere umano l’anello debole della catena. Quando c’è fretta o poca attenzione, la frittata è dietro l’angolo. C’è gente che non distingue un vero operatore da un truffatore con tono gentile e una voce rassicurante. Succede. Succede più spesso di quanto si pensi.
Il rischio nascosto
Tutto è iniziato nella provincia di Massa Carrara, dove diversi commercianti hanno ricevuto telefonate da sedicenti tecnici SumUp. Il tono era rassicurante, il pretesto sembrava credibile: “c’è bisogno di un controllo di sicurezza”, oppure “serve confermare alcuni dati per aggiornare il terminale”. La trappola scattava nel momento in cui l’interlocutore riusciva a farsi dare le credenziali e il codice OTP ricevuto via sms. A quel punto, l’accesso ai conti era servito.
Le segnalazioni sono state raccolte da Confconsumatori, associazione che da decenni si occupa di tutelare i diritti dei cittadini. È grazie alla loro azione che la notizia è emersa, attirando l’attenzione delle autorità. Come riporta Montecampioneskiarea.it, i criminali si sarebbero spacciati per assistenza ufficiale, con numeri telefonici creati ad arte per sembrare affidabili. Ma in realtà, SumUp non fornisce assistenza via telefono: ogni comunicazione ufficiale avviene solo tramite l’app, dopo verifica dell’identità. E infatti la reazione dell’azienda non si è fatta attendere.

Un supporto immediato
L’azienda britannica ha reagito subito, dichiarandosi ovviamente completamente estranea ai fatti e fornendo piena disponibilità a collaborare con le autorità italiane. Ha chiarito che i propri sistemi sono protetti da tecnologie avanzate, e che ogni movimento viene costantemente monitorato grazie all’intelligenza artificiale. Nonostante questo, quando un cliente consegna volontariamente le proprie informazioni sensibili, i margini di intervento sono minimi.
Per questo SumUp ha intensificato le campagne informative rivolte agli esercenti, avvisandoli di non fornire mai codici via telefono o sms, anche se chi chiama si presenta come un tecnico. L’azienda, inoltre, ha sottolineato che durante la formazione iniziale degli utenti vengono fornite istruzioni dettagliate per riconoscere i tentativi di truffa. È un lavoro di prevenzione, necessario per arginare un fenomeno che – purtroppo – continua a colpire in modo sempre più mirato.