Se lo lasci attaccato alla prese ti prosciuga il conto in banca | Consumi enormi: toglilo sempre ed eviti brutte sorprese

Bollette presa elettrica (Canva foto) - www.systemcue.it
Anche se non c’è nulla attaccato, questa presa continua a consumare energia: ecco perché conviene staccarla.
In molte case italiane ci sono piccoli dispositivi che restano collegati alla rete elettrica giorno e notte, senza che nessuno se ne preoccupi. Non fanno rumore, non si illuminano e non sembrano “lavorare”, eppure continuano a utilizzare energia.
Questo fenomeno, spesso trascurato, può sembrare insignificante a livello di singolo apparecchio, ma cambia completamente se lo si osserva nel complesso dell’abitazione.
Gli esperti parlano di “consumo fantasma” per descrivere questa energia invisibile che gli apparecchi continuano a prelevare pur sembrando inattivi. Un assorbimento costante che può incidere in modo rilevante sui costi annuali di un’abitazione.
A rendere la questione ancora più interessante è il fatto che non tutti i dispositivi consumano allo stesso modo. Anche pochi watt, se prelevati ininterrottamente, finiscono per sommarsi e farsi sentire a fine anno.
Un’abitudine comune che pochi mettono in discussione
Come sottolinea Forumagricolturasociale, la conferma arriva dal profilo ufficiale di Taika srl, azienda che gestisce diversi corner Enel in Italia: un caricabatterie lasciato attaccato alla presa, anche senza telefono collegato, continua a consumare. La quantità può sembrare modesta — in media tra 0,1 e 0,25 watt istantanei per un modello tradizionale a filo — ma nell’arco di un anno questo si traduce in circa 1,7 kWh. Il dato diventa più significativo se si parla di caricabatterie wireless, che possono assorbire fino a otto volte di più.
Moltiplicando questo consumo per più caricabatterie sempre inseriti, il peso sulla bolletta aumenta. Se consideriamo anche la tendenza a lasciare altri dispositivi in standby, il totale di energia sprecata può rappresentare una quota non trascurabile della spesa annuale di una famiglia. E non si tratta solo di costi: il calore prodotto da un caricatore sempre attivo può ridurne la durata nel tempo, soprattutto nei mesi caldi.

I numeri che spiegano l’impatto reale
Secondo i dati diffusi da Taika srl, un singolo caricabatterie collegato alla presa può arrivare a incidere per circa 1 euro l’anno. Una cifra che sembra trascurabile finché si guarda al singolo apparecchio, ma che cambia prospettiva se in casa ce ne sono più di uno sempre attivi. In presenza di altri dispositivi “vampiro” — come router, televisori, computer e console — il consumo nascosto può arrivare al 10-15% della bolletta totale, pari a circa 45-50 euro l’anno.
Il messaggio è chiaro: spegnere del tutto gli apparecchi o scollegarli quando non servono è un gesto semplice, ma capace di ridurre sprechi e costi. Una buona pratica che, oltre a salvaguardare il portafoglio, contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione di energia.