Scoppiata la BOMBA INPS del 2025 | Arrivato il Bonus dei Bonus: in un sol colpo becchi un botto di soldi e non serve l’ISEE

Bonus Inps (Canva foto) - www.systemcue.it
Senza ISEE e con un tetto massimo che supera i 44mila euro: ecco come funziona davvero il nuovo assegno unico dell’INPS.
In un periodo in cui le famiglie italiane si trovano spesso a dover fare i conti con bonus frammentati e requisiti sempre più stringenti, spunta una misura che promette di cambiare radicalmente le cose. Il panorama del welfare nazionale è in costante evoluzione, e negli ultimi anni ha visto una vera e propria rivoluzione nei criteri di accesso e nei meccanismi di erogazione dei sostegni economici.
Molti si chiedono se sia davvero possibile accedere a un contributo così rilevante senza dover presentare l’ISEE, uno dei documenti più richiesti nella burocrazia italiana. In effetti, tra le novità che stanno attirando l’attenzione di cittadini e addetti ai lavori, c’è proprio l’introduzione di un meccanismo che si propone come più inclusivo e diretto, capace di intercettare bisogni reali senza complicazioni. Ma è davvero così semplice?
Il dibattito pubblico si è acceso dopo che sono circolate voci su un presunto “bonus dei bonus”, una sorta di super incentivo statale in grado di garantire importi importanti in tempi rapidi.
Tuttavia, prima di lasciarsi andare a facili entusiasmi, è utile capire quali sono i reali margini di accesso e se dietro certi slogan si nascondano limiti o condizioni particolari.
Una misura che cambia il gioco
L’assegno unico universale, operativo dal marzo 2022, è la risposta dell’INPS a una richiesta sempre più pressante di sostegno concreto alle famiglie. Pensato per essere davvero accessibile, questo strumento non impone l’obbligo di presentare l’ISEE per accedervi, anche se l’importo varia in base alla fascia reddituale. Secondo quanto riportato da Greenstyle, si tratta di una misura in grado di raggiungere fino a 175 euro mensili per figlio nei casi di ISEE più basso, arrivando a un totale che può superare i 44mila euro complessivi fino al compimento dei 21 anni.
Il carattere “universale” dell’assegno non è solo nominale: la misura si applica a tutte le famiglie con figli a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza. Inoltre, prevede maggiorazioni specifiche per situazioni particolari come genitori entrambi lavoratori, famiglie numerose, madri under 21 e figli con disabilità. In questi casi, il contributo può aumentare sensibilmente, rendendo il sostegno ancora più incisivo.
Tutte le novità del bonus
Il cosiddetto “bonus da 44mila euro” non è un’erogazione immediata né un premio una tantum, ma il risultato di un calcolo che considera la continuità del sostegno nel tempo. Per ogni figlio a carico, infatti, è possibile ricevere un contributo mensile fino al compimento dei 21 anni, senza limiti di età in caso di disabilità. In determinate condizioni, come l’inserimento in percorsi di studio o formazione, il sostegno continua regolarmente.
Un altro aspetto rilevante riguarda la non cumulabilità con la quota figli del Reddito di cittadinanza, mentre è perfettamente compatibile con altri aiuti. Inoltre, l’assegno non concorre alla formazione del reddito imponibile, offrendo un vantaggio fiscale importante.