Rimborsi Dichiarazione dei Redditi, arriva lo STOP definitivo | Dici addio ai tuoi soldi: lo Stato se li tiene per sé

Uomo piange (Depositphotos foto) - www.systemcue.it
Le dichiarazioni dei redditi, non restituiranno più soldi, giacché lo stato ha deciso che non sono più tuoi.
Arrivare a fine mese con serenità, soprattutto in un periodo di rincari e spese impreviste, è una sfida che molte famiglie e lavoratori, affrontano quotidianamente. Tanto che la gestione oculata del denaro, diventa infatti un’abilità esseziale, capace di ridurre lo stress, e garantire maggior stabilità.
Il primo passo è, in ogni caso, prender consapevolezza delle proprie entrate e uscite. Annotando ogni spesa, anche le più piccole, così da cercare di capire dove vadano realmente i soldi, e quali abitudini possono esser modificate. Dato che, spesso, son proprio i piccoli acquisti quotidiani a incidere sul bilancio.
Un altro aspetto cruciale è stabilire delle priorità. Dando precedenza alle spese necessarie, come affitto, bollette e alimentazione, avendo sempre coperto l’essenziale, evitando imprevisti che pesano sul portafoglio.
Infine, pianificare in anticipo, e risparmiare qualcosa, anche se poco, consente di costruire un piccolo cuscinetto economico. E questo rende più semplice, affrontare spese extra, senza appunto compromettere l’equilibrio mensile.
Un’attesa che sembra infinita
Ogni anno, con la dichiarazione dei redditi, molti contribuenti attendono i rimborsi Irpef legati al modello 730. Sebbene, fra procedure burocratiche, verifiche e tempi di elaborazione, la sensazione diffusa è che questi soldi tardino sempre ad arrivare. E l’incertezza aumenta, specialmente quando si parla del mese di settembre, periodo in cui non tutti sanno se potranno effettivamente vedere il rimborso accreditato in busta paga, o nel cedolino pensione.
Infatti, lavoratori dipendenti e pensionati, pur presentando regolarmente il modello 730, non hanno la garanzia di ricevere subito il rimborso. Per i primi, l’attesa si lega ai tempi del sostituto d’imposta; ma per i secondi, il percorso è ancora più lungo e complesso. Ed eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate, possono bloccare temporaneamente le operazioni, creando quindi ulteriore incertezza.

Ancora più ritardi
Situazione che appare ancor più problematica, per chi non ha un sostituto d’imposta, come disoccupati o persone in transizione lavorativa. Casi in cui, l’Agenzia delle Entrate gestisce direttamente il conguaglio, con tempi molto variabili i quali, non di rado, superano anche diversi mesi. E come evidenziato da ideabuilding.it, anche la presenza o meno di un IBAN registrato, incide su modalità e velocità di pagamento.
E nonostante i dubbi e i rallentamenti, la buona notizia è che i rimborsi Irpef arriveranno anche a settembre. A riceverli, saranno i lavoratori che hanno inviato il modello 730 fra il 15 giugno e il 15 luglio; e i pensionati che lo hanno presentato fra l’1 e il 20 giugno. Per tutti gli altri, invece, l’attesa continuerà ancora.