Queste telefonate non devono solo infastidirti | Se non parla nessuno sei già finito nei guai: stanno rubando tutti i tuoi dati sensibili

Uomo al telefono (Pixabay foto) - www.systemscue.it
Quella chiamata muta non è solo un disturbo: dietro il silenzio potrebbe nascondersi il primo passo verso una truffa che mira ai tuoi dati.
Ricevere chiamate da numeri sconosciuti è ormai all’ordine del giorno e spesso genera solo fastidio. Ancora peggio, e forse più irritante, sono quelle telefonate a cui rispondiamo ma dall’altro capo non si sente nulla, o dopo pochi istanti la linea cade.
La reazione più comune è liquidare l’episodio come l’ennesima scocciatura legata al telemarketing aggressivo o a qualche guasto tecnico nei sistemi di chiamata automatica. Ci infastidiamo, a volte blocchiamo il numero, e poi dimentichiamo l’accaduto.
Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli che dietro alcune di queste “chiamate mute” non si nasconde semplicemente una strategia di marketing maldestra o un disturbo minore. Potrebbe trattarsi di qualcosa di ben più serio, un segnale che la nostra attenzione è stata catturata per motivi tutt’altro che innocui.
Ignorare completamente o sottovalutare il fenomeno delle telefonate silenziose è un errore. Queste chiamate non devono solo infastidirti; in certi casi, possono rappresentare il primo, subdolo contatto da parte di chi ha intenzioni malevole e sta cercando un modo per metterti nei guai.
Chiamate mute: tra semplice fastidio e reale pericolo
Le telefonate mute sfruttano la nostra naturale curiosità o confusione. Una chiamata persa ci spinge a richiamare, una chiamata in cui nessuno parla ci fa interrogare sul perché e, a volte, ci porta a rispondere ripetutamente a quel numero in cerca di un interlocutore. Queste strategie non sono usate solo per il telemarketing “selvaggio”.
Il Garante Privacy è intervenuto proprio per porre un freno a certi sistemi che generano queste chiamate silenziose, talvolta legate al “comfort noise” nel marketing. Tuttavia, la spiegazione delle chiamate mute ha una duplice natura: da un lato, i sistemi automatici di call center che chiamano più numeri e agganciano l’operatore solo al primo che risponde (lasciando gli altri in attesa muta); dall’altro, purtroppo, ci sono le “vere e proprie truffe”.

Quando il silenzio è un segnale d’allarme: come difendersi dai rischi
Secondo la normativa, una chiamata muta di natura commerciale deve interrompersi entro tre secondi. Se il silenzio si protrae oltre questo limite, o se la chiamata appare comunque sospetta, non liquidarla solo come un disturbo. Potrebbe essere il segnale che sei finito nel mirino di un tentativo di truffa.
Questi raggiri, avviati anche con una semplice chiamata muta, mirano a indurre l’utente a compiere azioni che possono portare a conseguenze gravi, come il rischio di furto dei tuoi dati sensibili, sottoscrizioni non volute, o perdite economiche. La promessa del titolo “sei già finito nei guai” è da intendersi come il rischio concreto di essere diventato un bersaglio per truffatori che stanno cercando di rubare i tuoi dati sensibili attraverso fasi successive alla chiamata iniziale.