Pensioni, arrivano gli aumenti per tutti | I prossimi assegni saranno super gonfi: 600€ in più ogni mese

600 euro in più pensione (Canva foto) - www.systemscue.it
Un cambiamento fiscale potrebbe trasformare il cedolino mensile di molti pensionati, ma non tutti saranno coinvolti.
Per anni, ogni promessa di revisione sul fronte pensionistico ha generato più dubbi che soluzioni concrete. Tra bozze di riforme, interventi parziali e continui rinvii, molti si sono abituati a leggere tra le righe, cercando di capire se e quando un cambiamento potesse davvero tradursi in una miglioria reale sul cedolino.
Le aspettative sono cresciute soprattutto tra coloro che, con redditi medio-alti, hanno visto lievitare la pressione fiscale più che gli importi effettivamente ricevuti. Negli ultimi anni, infatti, le modifiche agli scaglioni Irpef hanno avuto un impatto evidente, ma spesso poco vantaggioso per questa fascia di popolazione. Ora, però, l’orizzonte sembra diverso.
Complice un nuovo orientamento politico e l’urgenza di dare segnali concreti alla popolazione più anziana, si torna a parlare di interventi automatici e tangibili. Nessun modulo da compilare, nessuna richiesta da inoltrare: tutto dovrebbe avvenire in modo diretto. Ma quali saranno le cifre reali? E, soprattutto, chi potrà davvero beneficiarne?
Le indiscrezioni iniziano a delineare un quadro più chiaro, anche se manca ancora l’annuncio ufficiale. Tuttavia, come anticipato da Il Malpensante, le proiezioni in corso mostrano valori concreti che potrebbero fare la differenza, almeno per una parte della popolazione. Resta però il nodo dei tempi e delle conferme istituzionali.
Il contesto cambia, ma non per tutti
Secondo quanto riportato, l’intervento più significativo dovrebbe riguardare il taglio dell’aliquota Irpef dal 35% al 33%, applicabile a chi dichiara un reddito lordo annuo tra i 28.000€ e i 60.000€. Una manovra fiscale che, se confermata, rappresenterebbe un ritocco strutturale e immediato per molti pensionati, visibile direttamente sul cedolino a partire da gennaio 2026.
L’incremento previsto non sarà identico per tutti: varia infatti in base al reddito dichiarato. Si va dai 20€ netti al mese per chi percepisce 40.000€ lordi fino a circa 53€ mensili per redditi di 60.000€. Non cifre rivoluzionarie, ma sufficienti a rappresentare una boccata d’ossigeno per chi da anni si sente penalizzato dal sistema fiscale.

Ecco chi vedrà davvero il cambiamento
Il beneficio riguarderà esclusivamente chi rientra nella fascia intermedia. Chi ha un reddito inferiore a 28.000€ lordi annui resterà escluso, perché già soggetto all’aliquota più bassa del 23%, che non subirà modifiche. Una distinzione netta, che lascia fuori gran parte dei pensionati italiani, i quali continueranno a ricevere importi invariati.
Per i beneficiari, invece, non sarà necessario fare nulla: il meccanismo, se approvato, scatterà in automatico e senza retroattività. Un’operazione che punta a dare stabilità e alleggerire la pressione fiscale, senza complicazioni burocratiche. In attesa dell’ufficialità, l’ipotesi dell’aumento si fa più concreta, ma con impatti limitati e mirati.