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New York: una TAC innovativa svela l’interno di un raro uovo di dinosauro

Grazie a questa TAC innovativa è stato possibile scoprire alcuni “segreti” di un particolare uovo di dinosauro.

Chi avrebbe mai pensato che, tra le collezioni di un museo statale, si potessero nascondere un tesoro del geenre? E invece, al New York State Museum è successo qualcosa di incredibile. Grazie a una collaborazione con l’Albany Medical Center, un gruppo di paleontologi ha avuto l’occasione di “dare un’occhiata dentro” un antico uovo di dinosauro e il cranio di un castoro gigante.

L’uovo, che si sospetta appartenesse a un hadrosauro, uno di quei “dinosauri col becco d’anatra” della fine del Cretacico, è stato sottoposto ad una TAC, e la speranza era quella di individuare tracce embrionali, ma anche in assenza di un individuo completo, e i risultati sono stati tutt’altro che deludenti. Lo stesso giorno è stato analizzato anche il cranio di un animale: il Castoroides ohioensis, una creatura “dell’Era glaciale” grande quanto un orso nero.

Non è la prima volta che il museo si distingue per il tipo di reperti che ospita, ma il valore di questi due esemplari, l’unico cranio descritto ufficialmente di Castoroides e un uovo probabilmente asiatico ma appartenente a una specie che viveva anche nel Nordest degli Stati Uniti, è indubbio. 

La collaborazione, stando a quanto dichiarato dai responsabili del progetto, è solo l’inizio. Il materiale raccolto durante le scansioni verrà studiato per settimane, forse mesi, e promette di fornire dettagli preziosi su come vivevano (e forse si riproducevano) queste specie ormai estinte.

Dentro l’uovo, oltre il fossile

La scansione dell’uovo, come riportato dal comunicato del museo, ha confermato che la struttura è intatta, e questo già di per sé è una rarità. Non si sono notati segnali evidenti di un embrione, ma una piccola cavità interna potrebbe nascondere qualche sorpresa. Il team del museo ha intenzione di approfondire questa pista. L’uovo, del peso di circa 3 chili, ha un’origine non chiarissima: si pensa provenga dall’Asia, ma il gruppo degli hadrosauri era diffuso anche nella parte orientale degli Stati Uniti. La speranza è che, con ulteriori indagini, si possa capire di più sul comportamento riproduttivo di questi giganti erbivori. 

Il caso dell’hadrosauro non è isolato: da poco, ad esempio, in Mongolia è stato trovato un enorme impronta di hadrosauride larga quasi 90 centimetri. Tutto questo suggerisce che ci sia ancora molto da scoprire, anche da oggetti rimasti immobili per decine di milioni di anni. E se le risposte non arrivano subito, il valore scientifico del processo resta altissimo.

Illustrazione di un Hadrosaurus (Wikipedia Jim, the Photographer from Springfield PA) -systemscue.it

Un castoro formato orso

Il secondo protagonista del progetto è il cranio di un castoro preistorico dalle proporzioni davvero sorprendenti. Il Castoroides ohioensis visse nel Pleistocene e poteva raggiungere le dimensioni di un orso nero. Il museo di Albany conserva il primo cranio descritto di questo animale e la TAC ha permesso di visualizzare l’anatomia interna in modo mai visto prima.

Gli studiosi sperano di ricavarne indizi su alimentazione, stile di vita e cause dell’estinzione, probabilmente un mix di cambiamenti climatici e alterazione dell’habitat. Anche in questo caso, il lavoro è ancora in corso. Ma quel che è certo è che la sinergia tra tecnologia medica e paleontologia è importantissima.

Published by
Mattia Paparo