L’UE vuole sapere quanti anni hai: al via le nuove regole per la verifica dell’età online

Ursula von der Leyen

L'UE sta lavorando sulle nuove indicazioni per la verifica dell'età. Scopri a chi si rivolge e perché è importante. (screenshot European Commission/YouTube) - systemcue.it

L’UE sta lavorando sulle nuove indicazioni per la verifica dell’età. Scopri a chi si rivolge e perché è importante.

L’Unione Europea sta lavorando per rendere l’online più sicuro per i minori con la verifica dell’età. La novità deve impedire l’accesso a contenuti inappropriati come pornografia, giochi d’azzardo e altri materiali per adulti ai minori secondo digital-strategy.ec.europa.eu.

La futura normativa punta a stabilire standard comuni per i fornitori di servizi online. Devono predisporre sistemi di controllo dell’età efficaci e difficili da evitare o da ingannare per i ragazzi. Il punto è trovare un equilibrio tra la protezione dei minori e la facilità d’uso per tutti.

I metodi di verifica dell’età devono essere conformi al GDPR e raccogliere il minor numero possibile di dati personali. La verifica non deve trasformarsi in uno strumento di sorveglianza indiscriminata, ma deve garantire la libertà digitale degli utenti tramite soluzioni che tutelino la loro riservatezza.

Le piattaforme chiamate a sviluppare strumenti per la verifica dell’età, devono mettere in conto investimenti e adattamenti tecnici, ma che è considerato indispensabile per costruire un ambiente online veramente più sicuro per i giovani. Come si sta muovendo l’Unione Europea?

La normativa attuale

La legge europea si inserisce nel contesto del Digital Services Act (DSA) e del Digital Markets Act (DMA), per creare un ambiente più sicuro dove le aziende dei settori a rischio sono in primo piano, come spiega SkyTG24.

La verifica dell’età è un tassello nella strategia per responsabilizzare i giganti della tecnologia. Le piattaforme devono trovare un equilibrio tra sicurezza e privacy. Si parla di una verifica biometrica o di sistemi di attestazione di terze parti, nel rispetto delle normative sulla protezione dei dati, come indicato dal Garante Privacy.

Parlamento europeo
Il parlamento europeo (screenshot European Parliamentary Research service/YouTube) – systemcue.it

Gli strumenti sul tavolo

L’UE sta valutando diverse metodologie per la verifica dell’età. Tra le opzioni considerate ci sono l’uso di documenti d’identità digitali, sistemi di attestazione dell’età forniti da terze parti che non rivelano l’identità specifica dell’utente al servizio finale, o tecnologie biometriche come l’analisi facciale. La Commissione Europea sta già lavorando a una soluzione temporanea: un’app white-label per la verifica dell’età, prevista per luglio 2025, che consente di attestare l’età senza rivelare altre informazioni personali, in attesa dell’EU Digital Identity Wallet. In Italia, la sperimentazione di questo test è stata affidata all’AGCOM, come riporta RaiNews.

Come assicurare che questi sistemi funzionino in modo uniforme in tutti i 27 Stati membri, ognuno con le sue specificità? Come evitare che la verifica dell’età diventi una barriera all’accesso per gli utenti legittimi o, peggio, uno strumento di sorveglianza pervasiva? I minori sono esposti a rischi gravi, come rivela Save The Children. La legge, una volta approvata, va a proteggerli con il divieto delle pubblicità mirate, account privati di default e con la limitazione i design che inducono dipendenza.