L’INPS ti aiuta ad ottenere la tua “libertà” | Con una semplice domandina ti accredita 500€ sul conto

Concetto di libertà e 500 euro

Concetto di libertà e 500 euro (Canva foto) - www.systemscue.it

Con una semplice richiesta l’INPS può accreditarti 500 euro direttamente sul conto: un aiuto concreto per riconquistare un po’ di libertà.

In certi momenti della vita, anche una piccola cifra può rappresentare una boccata d’ossigeno. Non si parla solo di soldi, ma di ciò che quei soldi significano: un affitto da pagare, un corso da seguire, una spesa per i figli, una bolletta che pesa meno. In un periodo in cui tutto costa di più, ogni aiuto fa la differenza.

Lo Stato, a volte, mette a disposizione strumenti pensati proprio per chi si trova in situazioni delicate. Bonus, incentivi, sostegni temporanei: sigle che spesso sembrano fredde, ma dietro cui si nascondono storie, percorsi personali, scelte difficili e tentativi di ripartire.

Il problema è che non tutti sanno che esistono. E anche quando si scoprono, può sembrare complicato accedervi. Eppure, alcune di queste misure sono più semplici di quanto si creda. A volte basta davvero solo un modulo, una firma, una conferma ufficiale. E si può ottenere un aiuto concreto e immediato.

Una delle misure più significative introdotte negli ultimi anni è pensata proprio per chi, più di altri, ha bisogno di riprendere in mano la propria indipendenza. E oggi è di nuovo possibile fare richiesta.

Che cos’è il Reddito di Libertà e a chi è destinato

Da lunedì 12 maggio è di nuovo attiva, su scala nazionale, la finestra per richiedere il Reddito di Libertà, un contributo economico una tantum da 500 euro mensili, pensato per le donne vittime di violenza. Non si tratta di un semplice sostegno economico, ma di uno strumento per accompagnare un percorso di rinascita, autonomia e autodeterminazione.

Possono richiederlo le donne – cittadine italiane, comunitarie o straniere con permesso – seguite da un centro antiviolenza riconosciuto e in condizione economica fragile, certificata dai servizi sociali. Il contributo può essere impiegato per spese legate alla casa, alla formazione o alla cura dei figli, ed è compatibile con altri aiuti già attivi.

Donna vittima di violenza
Donna vittima di violenza (Canva foto) – www.systemscue.it

Come fare domanda e cosa cambia nel 2025

La richiesta non si presenta direttamente all’INPS, ma va trasmessa tramite il Comune di residenza, utilizzando il modulo SR208. Serve l’attestazione del centro antiviolenza e la certificazione dello stato di bisogno da parte dei servizi sociali. La domanda, una volta validata, viene inserita in graduatoria regionale in base all’ordine di arrivo.

Dal 2025 è partita una nuova fase ordinaria: le vecchie domande respinte per mancanza di fondi nel 2024 sono state archiviate, ma le Regioni possono ora aggiungere risorse proprie. Questo significa che più domande potranno essere accolte. Un’occasione importante per chi ha bisogno di ricominciare, con un piccolo grande aiuto in più.