L’Agenzia delle Entrate si sta sfregando le mani | Da oggi i pignoramenti sono molto più semplici: ti entrano nel conto corrente

Controlli del fisco sul conto corrente (Canva foto) - www.systemcue.it
Accesso diretto ai conti, burocrazia snella e nuove tecnologie: lo Stato cambia approccio nella riscossione fiscale.
Per anni, uno dei principali limiti nel recupero dei debiti fiscali è stato l’approccio approssimativo con cui venivano condotti i pignoramenti. Le procedure si basavano spesso su presunzioni, senza dati certi sulla reale disponibilità economica dei debitori. Questo generava un dispendio di risorse pubbliche, tempi dilatati e risultati modesti.
In questo scenario, è emersa la necessità di una riforma profonda delle modalità di intervento dell’Agenzia della Riscossione. Il problema non era solo operativo, ma anche strutturale: intervenire “alla cieca” significava colpire indiscriminatamente, spesso senza reale efficacia. Oggi però, grazie a una nuova proposta, il rapporto tra fisco e cittadini si prepara a cambiare volto.
L’attenzione si concentra anche sul ruolo delle tecnologie digitali, che stanno rivoluzionando la Pubblica Amministrazione. Dalla fatturazione elettronica ai nuovi portali per i contribuenti, l’obiettivo è duplice: migliorare la trasparenza e rendere più snella l’attività di riscossione. Nel frattempo, oltre 1.200 nuove assunzioni rafforzeranno l’Agenzia delle Entrate, puntando su figure specializzate nella verifica e nell’accertamento.
Questi cambiamenti coinvolgono anche il fronte normativo. Si propone infatti di eliminare alcuni passaggi burocratici che rallentano la macchina fiscale, come l’obbligo di inviare un nuovo avviso dopo un anno dalla cartella esattoriale.
Un cambiamento silenzioso ma profondo
Alla base della riforma in discussione c’è un punto chiave: l’accesso diretto ai saldi dei conti correnti. Fino ad oggi, gli agenti della riscossione sapevano se un contribuente aveva un conto, ma non potevano conoscere l’ammontare disponibile. Questo impediva di agire con precisione. La nuova proposta prevede che possano consultare in tempo reale la Superanagrafe dei conti, sapendo con esattezza cosa c’è sul conto prima di intervenire.
Come evidenziato da Impresa Mia, il progetto punta a sostituire l’attuale metodo “a tentoni” con un sistema di pignoramenti mirati, che colpiscano solo chi possiede effettivamente risorse economiche. In questo modo si eviterebbero inutili pressioni su chi non ha mezzi reali per pagare, migliorando anche l’equità del sistema fiscale. Il tutto avverrebbe nel pieno rispetto delle normative sulla privacy, grazie a un accesso controllato e motivato ai dati bancari.

Una rete invisibile che blocca i soldi prima che arrivino
Ma l’elemento più potente riguarda la fatturazione elettronica. Attraverso i dati delle fatture emesse, l’Agenzia può sapere con anticipo se e quando un debitore riceverà un pagamento. Questo permette di bloccare le somme ancora prima che entrino nel suo conto corrente, con pignoramenti “presso terzi” mirati ed estremamente efficaci. È una trasformazione profonda, che rende l’evasione molto più difficile da mascherare.
Il vero cuore della riforma è quindi la capacità dello Stato di intercettare i flussi finanziari in tempo reale, colpendo solo quando vi è la certezza matematica della disponibilità. Una stretta decisa, che come suggerisce ironicamente il titolo di molti articoli, potrebbe far “sfregare le mani” all’Agenzia delle Entrate.