ISEE, con la nuova versione cambia tutto | Per avere i bonus diventa tutto strano: bisogna rivedere le aspettative

Calcolo dell'ISEE (Depositphotos foto) - www.systemcue.it
Un indicatore particolare si prepara a cambiare volto e a riscrivere le regole per ottenere bonus e agevolazioni.
Negli ultimi tempi si parla parecchio di come lo Stato riesca – o meglio, cerchi – di dare una mano alle famiglie. Non è certo una passeggiata, con stipendi che fanno fatica a stare al passo col costo della vita e un welfare che deve fare i conti con cambiamenti profondi. Ogni “misuratore” usato per decidere chi ha diritto a un aiuto diventa così un nodo delicato… e spesso anche molto discusso.
C’è poi il problema della natalità in picchiata. Sempre meno giovani versano contributi, e intanto una parte della popolazione si trova a tirare avanti con pochissimo. Il paradosso? Alcuni non vedono nemmeno un euro di bonus, mentre altri, che non ne avrebbero un vero bisogno, rientrano nei parametri. Piccoli spostamenti nelle regole possono portare a cambiamenti enormi.
Ma non è solo questione di soldi in tasca. Molti ragazzi e coppie fanno i conti con mutui che li strozzano, lavori mal pagati e la sensazione che ottenere un aiuto concreto sia quasi un’impresa. Il risultato? Si rinvia l’idea di mettere su famiglia… o ci si trasferisce all’estero. È una scelta che incide sul quadro generale e mette in discussione strumenti che, ormai, sembrano un po’ fuori fase.
Non è un’opinione isolata: anche in incontri ufficiali è stato detto chiaramente che l’attuale sistema presenta storture evidenti. C’è chi ha bisogno urgente di sostegno e resta fuori, e chi invece riesce a prendere agevolazioni senza essere in vera difficoltà. Un disequilibrio che fa discutere, e che sta spingendo verso una revisione delle regole.
Un indicatore nel mirino
Negli ultimi mesi, al centro del dibattito c’è un indicatore che usiamo da più di dieci anni per assegnare bonus e agevolazioni. Secondo molti, ormai non racconta più la realtà delle famiglie italiane. Alcuni nuclei vengono penalizzati, altri favoriti, e spesso senza una logica sensata.
Le ipotesi sul tavolo puntano a sistemare queste storture, introducendo criteri più aderenti al presente. Non si tratta di un ritocco qua e là: l’idea è di mettere mano a tutto il meccanismo per renderlo più equo e mirato verso chi ha davvero bisogno.

Come cambierà e cosa aspettarsi
Come riportato da ilmalpensante.it, il passo più importante sarà aggiornare l’ISEE, fermo da ben dodici anni. Una delle mosse più richieste riguarda la valutazione della prima casa: oggi viene trattata quasi come fosse un capitale liquido, quando in realtà è solo il posto dove si vive. Così, famiglie con redditi bassi si ritrovano escluse dai bonus… solo per essere proprietarie del loro tetto.
Si parla anche di rivedere la scala di equivalenza, per dare più peso alle famiglie numerose, e di eliminare penalizzazioni sul secondo stipendio. Un segnale che qualcosa si muove già c’è: titoli di Stato e buoni fruttiferi fino a 50mila euro non vengono più conteggiati nel patrimonio mobiliare. Ora la palla è al tavolo tecnico della Presidenza del Consiglio, che dovrà riscrivere da capo le regole del gioco.