Il Regno Unito sta sviluppando la sua prima tecnologia di saldatura robotica per lo spazio, con l’obiettivo di rivoluzionare la manutenzione satellitare e la costruzione di infrastrutture orbitanti.
Il progetto ISPARK segna un punto di svolta per l’economia spaziale sostenibile, abilitando riparazioni, assemblaggi e produzioni direttamente nello spazio.
Il progetto ISPARK (Intelligent SPace Arc-welding Robotic Kit), guidato dall’Università di Leicester in collaborazione con TWI Ltd, rappresenta la prima iniziativa del Regno Unito dedicata allo sviluppo di sistemi di saldatura robotici operativi nello spazio. Grazie a un finanziamento complessivo di 560.000 sterline, di cui 485.000 erogati dall’UK Space Agency nell’ambito del National Space Innovation Programme, il progetto punta a costruire un sistema di saldatura ad arco, montato su piattaforme robotiche, capace di operare in ambienti spaziali estremi.
La saldatura nello spazio non è paragonabile a quella sulla Terra. Le condizioni ambientali rendono il processo straordinariamente complesso:
Per queste ragioni, fino ad oggi la riparazione in orbita è stata un’eccezione rarissima, spingendo le agenzie spaziali ad adottare un modello “usa e getta”, con impatti economici e ambientali significativi.
L’obiettivo del progetto ISPARK è ribaltare questo paradigma, sviluppando un sistema robotico autonomo per la saldatura ad arco in grado di:
Secondo il responsabile del progetto, Dr. Daniel Zhou Hao, la sinergia tra robotica intelligente, ingegneria spaziale e saldatura avanzata permette di affrontare per la prima volta la sfida in modo realistico e scalabile.
Per garantire l’affidabilità operativa del sistema, il team britannico utilizza il paradigma del digital twin, un modello digitale che simula fedelmente le condizioni reali dello spazio. Ogni ciclo di saldatura sperimentato in laboratorio viene confrontato con la simulazione per validarne robustezza, precisione e comportamento termico.
Questa metodologia consente di:
Come sottolinea Professor Dirk Schaefer dell’Università di Leicester, ISPARK non è solo un traguardo tecnico: è una pietra miliare nella costruzione di un’economia spaziale sostenibile. Le implicazioni sistemiche sono molteplici:
Il Regno Unito non è il solo a investire nella saldatura orbitale. Ecco alcuni esempi di progetti paralleli a ISPARK:
Ha condotto con successo la prima dimostrazione di saldatura autonoma in orbita, sviluppando una piattaforma modulare per la costruzione e la manutenzione di strutture spaziali in ambiente reale.
Sta sviluppando un ambiente virtuale di test in grado di simulare le condizioni della superficie lunare. L’obiettivo è testare tecniche come la saldatura laser, ad arco ed elettronica, minimizzando i costi e i rischi associati ai test reali.
La saldatura robotica nello spazio ha il potenziale di abilitare molte delle visioni attuali della space economy:
Il progetto ISPARK rappresenta un concreto passo in avanti verso un sistema spaziale più flessibile, sostenibile e modulare. L’unione tra intelligenza artificiale, robotica, simulazione digitale e materiali avanzati sta ridisegnando l’approccio alla progettazione di missioni, infrastrutture e veicoli spaziali.
Il futuro delle operazioni orbitali non sarà più vincolato al concetto di “missione singola”: si prospetta invece un ecosistema spaziale permanente, adattivo e auto-riparante.