FISCO, ti stai suicidando con le tue stesse mani | Occhio ai trasferimenti di denaro: suona l’allarme e vengono a prenderti a casa

Controlli fisco trasferimento di denaro (Canva e Depositphotos foto) - www.systemscue.it
Attenzione ai trasferimenti sul conto: anche un gesto innocente può far scattare l’allarme del Fisco se manca questo dettaglio fondamentale.
In tempi in cui ogni movimento bancario è sotto osservazione, anche il più piccolo trasferimento può trasformarsi in qualcosa di molto più complicato. Non serve movimentare grandi cifre per attirare l’attenzione del Fisco: a volte basta un bonifico da un amico, o dei contanti versati senza pensarci troppo, per far scattare una presunzione di reddito non dichiarato.
L’idea che il proprio conto corrente sia uno spazio privato appartiene ormai al passato. Oggi l’Agenzia delle Entrate sa tutto di quello che succede nei conti degli italiani. Il cosiddetto “segreto bancario” non esiste più, e chi crede di poter nascondere qualcosa dietro il silenzio degli istituti di credito potrebbe trovarsi rapidamente a dover dimostrare l’origine di ogni euro ricevuto.
C’è un’attenzione crescente verso le somme che entrano nei conti personali. Anche se si tratta di un regalo, o di denaro risparmiato nel tempo, il Fisco può interpretarlo come un’entrata da tassare. Se poi non si è in grado di dimostrare da dove arriva il denaro, la situazione può diventare molto seria, con l’obbligo di pagare non solo imposte ma anche sanzioni.
Se non c’è una scrittura privata o un documento che ne certifichi la natura, l’Agenzia delle Entrate può presumere che si tratti di un compenso mascherato. E in quel caso, le conseguenze fiscali non si fanno attendere.
Quello che il Fisco vuole sapere
Come spiega Money, ogni volta che si ricevono soldi – sia in contanti che tramite bonifico – bisogna poter dimostrare perché sono stati trasferiti. Se non c’è una giustificazione chiara e verificabile, il Fisco può considerare quella somma come reddito non dichiarato. In questi casi, scattano controlli e multe, anche se l’origine del denaro è del tutto legittima.
La soluzione? Documentare tutto. Che si tratti di una donazione, di un regalo o di un prestito, serve sempre un riferimento scritto. Nei casi più complessi, può essere utile un atto notarile, ma per importi più bassi basta una scrittura privata firmata e con data certa. L’importante è poter dimostrare che il trasferimento non ha nulla a che fare con attività sospette o non dichiarate.

Quando la buona fede non basta
Un esempio pratico chiarisce il rischio: se un ragazzo fa un bonifico da 10.000 euro al padre della fidanzata, per aiutarlo in un momento difficile, ma senza legami familiari né documenti a supporto, il Fisco potrebbe ritenere che si tratti di un pagamento per lavoro nero.
Per evitare che una buona azione si trasformi in un problema fiscale, serve una scrittura privata che specifichi chi invia, chi riceve e per quale motivo. E la data deve essere certa. Se non si vuole andare dal notaio, è sufficiente scambiarsi il documento via Pec o raccomandata A/R.