FISCO, mazzata sul 730 di quest’anno | Controlli a tappeto sulle spese mediche: niente rimborsi, non dovevi inserirle

Perché scattano?

Controlli dell'Agenzia delle Entrate (Canva) - systemscue.it

Se pensi di aver inserito qualche informazione poco chiara, ti conviene controllare subito, se vuoi evitare l’Agenzia delle Entrate.

In un periodo in cui il costo della vita continua a salire, molte persone si rendono conto di aver speso soldi inutilmente, nel corso degli anni. E questo perché, adesso, pensar di recuperare parte di quelle somme è leggermente impossibile, a patto di analizzare attentamente le proprie abitudini di consumo.

Un primo passo utile, consiste nel vendere oggetti che non si utilizzano più. Come abbigliamento, elettronica e arredamento, i quali possono appunto trovare nuova vita su mercatini online, o app dedicate; trasformando così, beni inutilizzati in denaro contante.

Molti – se non anche troppi – sprechi economici, derivano proprio da abbonamenti e servizi inutilizzati. E annullare ciò che non si usa, oppure negoziare tariffe migliori con i fornitori di telefonia, luce o Internet, permette di risparmiare somme considerevoli, ogni mese.

Infine, adottare uno stile di vita più consapevole e sostenibile, aiuta sicuramente non solo il portafoglio, ma anche l’ambiente. Dato che ridurre gli sprechi, e scegliere con attenzione gli acquisti, è il segreto per recuperare denaro, e migliorare la propria qualità di vita.

Spese sanitarie, e rimborso nel Modello 730

Nel modello 730, le spese sanitarie rappresentano una delle voci più rilevanti, per ottenere un rimborso fiscale. Tant’è che, ogni anno, milioni di cittadini inseriscono proprio i costi sostenuti per cure mediche, sperando di recuperare appunto, almeno una parte di quanto speso. Molti riceveranno il rimborso già a partire da luglio, mentre altri, dovranno attendere i tempi dei controlli fiscali, necessari per verificare la correttezza dei dati dichiarati.

La salute, come sappiamo, è un bene prezioso, e proteggerla comporta spesso, costi elevati. Visite mediche, terapie, trattamenti specialistici, o cure dentistiche, possono infatti raggiungere cifre considerevoli. Sebbene, per fortuna, molte di queste spese possono esser detratte in dichiarazione dei redditi, recuperando il 19% con una franchigia di 129,11 euro. Essendo, in ogni caso, fondamentale pagare con strumenti tracciabili, e conservare ogni scontrino o ricevuta.

Attento a eventuali controlli
Incrocio di informazioni (Canva) – systemscue.it

Controlli incrociati, e modello pre-compilato

L’Agenzia delle Entrate, utilizza il “Sistema Tessera Sanitaria” per raccogliere i dati delle spese mediche, e inserirli nel 730 pre-compilato. Motivo per cui, se il contribuente accetta il modello senza modifiche, i controlli non scattano; ma se si aggiungono spese non presenti nei dati ufficiali, in automatico verranno avviate verifiche per accertare la veridicità di quanto dichiarato, come sottolinea appunto il portale retisocialinaturali.it.

Le spese mediche non registrate nel “Sistema Tessera Sanitaria”, come quelle sostenute presso professionisti privati, devono invece esser inserite manualmente. E questo comporta l’obbligo di fornire una documentazione valida, in caso di controlli. Poiché in assenza di prove adeguate, il contribuente rischia infatti di dover restituire le somme detratte, e subire accertamenti fiscali.