Elettrodomestici, questo è il vampiro della casa | Anche se lo spegni continua a consumare energia: sarà un salasso in bolletta

Elettrodomestici, ecco come risparmiare davvero (Freepik Foto) - www.systemscue.it
Viviamo circondati da dispositivi sempre più sofisticati e funzionali.
Ogni stanza della casa, dal soggiorno alla cucina, ospita apparecchi in grado di facilitare la nostra quotidianità. Tuttavia, proprio questa presenza costante di tecnologia ha introdotto nuove dinamiche di consumo e nuove abitudini difficili da notare a prima vista.
Negli ultimi anni, il tema dell’efficienza energetica domestica è diventato centrale nel dibattito pubblico. Risparmiare energia non è più solo una questione economica, ma anche ambientale. Le scelte che facciamo nel nostro spazio abitativo influiscono direttamente sul bilancio energetico della famiglia e sulla sostenibilità generale del pianeta.
Molti sforzi si concentrano sull’uso consapevole: spegnere le luci, accendere gli elettrodomestici solo quando necessario, evitare sprechi in cucina o nel riscaldamento. Ma c’è una parte invisibile dei consumi che spesso sfugge anche agli utenti più attenti, pur incidendo sensibilmente sulle bollette annuali.
Si tratta di consumi silenziosi, continui e sottovalutati. Un tipo di spreco che si verifica non durante l’uso attivo, bensì… quando tutto sembra spento.
Un consumo che non si vede
Anche quando un dispositivo sembra inattivo, può continuare a utilizzare energia. È il caso della cosiddetta modalità standby, presente nella maggior parte degli elettrodomestici moderni. Secondo uno studio dell’Unione Europea citato da Radio 105 (fonte: www.105.net), questo tipo di consumo “fantasma” può arrivare a rappresentare fino all’11 % del totale energetico annuale di una famiglia. Una cifra tutt’altro che trascurabile, che equivale a circa 270–305 kWh/anno.
Tra gli apparecchi più energivori in questa modalità figurano televisori, decoder, stampanti, microonde e macchine da caffè. Alcuni, come i microonde con display digitale, consumano fino a 27 watt all’ora solo per mantenere acceso l’orologio interno. Anche un caricabatterie collegato senza telefono assorbe energia (2–4 watt), mentre una console o un PC in sospensione può superare facilmente i 15 watt. Questi valori, sommati nel tempo, contribuiscono ad aumentare la bolletta fino a 130–150 euro l’anno, come riporta sempre Radio 105.

I più insospettabili e come difendersi
Il fenomeno riguarda anche dispositivi meno evidenti. Alcuni climatizzatori, ad esempio, continuano a consumare energia anche da spenti, mantenendo attivi i circuiti di controllo o la connessione Wi-Fi, con un consumo in standby che può raggiungere i 70–80 watt in modelli obsoleti. Lo stesso vale per elettrodomestici da incasso o apparecchi con timer programmabili, i quali restano costantemente in attesa di un segnale per avviarsi. La normativa europea Ecodesign ha posto limiti ai consumi in standby (0,3–0,8 W per i nuovi dispositivi), ma molti apparecchi in uso nelle case italiane sono anteriori a questi standard.
Per limitare questi sprechi, si consigliano ciabatte con interruttore o prese intelligenti. Questi strumenti permettono di spegnere completamente più dispositivi contemporaneamente o di programmarne lo spegnimento automatico in fasce orarie prestabilite. L’utilizzo di un semplice wattmetro domestico (acquistabile a meno di 30 €) permette inoltre di misurare con precisione il consumo reale di ogni apparecchio. Una strategia utile è anche l’organizzazione per zone, raggruppando i dispositivi collegati in base all’ambiente o alla funzione: ad esempio, un’unica presa per TV, console e soundbar, così da scollegare tutto in un solo gesto.