Conto corrente, se è cointestato sei nei guai | Viene pignorato completamente anche se non hai debiti

Illustrazione di un conto corrente (Canva FOTO) - systemscue.it
Il conto corrente cointestato è ancora molto diffuso, eppure dietro a questa modalità potrebbero esserci delle complicazioni.
Un conto corrente cointestato è un conto bancario condiviso tra due o più persone. È una soluzione comoda quando si vogliono gestire insieme spese comuni, come quelle di casa, o quando si ha fiducia reciproca, come nel caso di coppie, familiari o soci in affari. Tutti i titolari hanno accesso al denaro e possono consultare i movimenti del conto.
Ci sono due modi principali per gestirlo: con firma congiunta o firma disgiunta. Nel primo caso, ogni operazione (tipo prelievi o bonifici) deve essere autorizzata da tutti i cointestatari.
Nel secondo, invece, ognuno può muoversi liberamente sul conto, senza chiedere il permesso agli altri. È importante scegliere bene la modalità, perché cambia parecchio la gestione quotidiana.
Tra i vantaggi c’è sicuramente la comodità: un solo conto, meno commissioni, più trasparenza sulle uscite. Ma ci sono anche dei rischi, soprattutto dal punto di vista legale.
Una situazione complessa
Avere un conto cointestato può sembrare una scelta furba: si condividono le spese, si semplifica la gestione familiare o tra soci, e tutto fila liscio. Ma quando entrano in gioco problemi legali, tipo debiti o pignoramenti, ecco che le cose si complicano. Anche parecchio. Non è una di quelle situazioni in cui “ognuno si prende la sua parte e pace”, purtroppo.
Spesso si pensa che se uno dei due (o più) intestatari ha un problema con la banca o con qualche creditore, l’altro ne resti fuori. E invece no. In caso di debiti, tutti i cointestatari risultano “responsabili in solido”. Tradotto: anche se i soldi sul conto li ha versati una sola persona, può capitare che venga chiamata a rispondere per l’intero importo pure l’altra, solo per il fatto di essere intestataria del conto.

Cosa succede davvero
Come riportato da brocardi.it, se uno dei cointestatari ha dei debiti (magari con l’Agenzia delle Entrate o con un privato), il pignoramento non riguarda automaticamente tutto il conto. In teoria si può bloccare solo la parte che spetta a quel debitore. Se il conto è intestato a due, si presume che le quote siano al 50%, a meno che non si riesca a dimostrare che le proporzioni sono diverse (ma provare una cosa del genere non è proprio semplice).
Nel frattempo, però, l’intero conto può essere bloccato temporaneamente. Sì, tutto quanto. Questo serve al giudice per avere il tempo di capire chi ha diritto a cosa. Ah, e attenzione: quando parte il pignoramento, la notifica deve arrivare a tutti gli intestatari del conto, non solo a quello indebitato. Se questo non succede, l’atto rischia pure di essere annullato.