Comunicazioni fake, lanciato l’allarme | Bastano due secondi per truffarti: la tecnologia ti fa piangere

Hacker e intelligenza artificiale, cosa rischi (Freepik Foto) - www.systemscue.it
Viviamo in una società in cui la tecnologia è diventata parte integrante di ogni attività quotidiana.
La comunicazione, il lavoro, le operazioni bancarie e persino le relazioni personali sono ormai filtrati da strumenti digitali che semplificano la vita ma, allo stesso tempo, aumentano la superficie di esposizione a rischi invisibili.
Non sempre il progresso coincide con una maggiore sicurezza. Spesso, la velocità con cui si evolvono gli strumenti digitali supera quella con cui si aggiornano le competenze degli utenti. Questo squilibrio rende difficile comprendere e affrontare le nuove minacce che si insinuano in contesti all’apparenza innocui.
Le informazioni viaggiano più rapidamente che mai e con esse anche i contenuti manipolati. I segnali classici di una comunicazione falsa – errori grammaticali, link sospetti, toni insoliti – stanno lasciando il posto a messaggi costruiti con estrema cura, capaci di imitare alla perfezione voci, volti e stili linguistici.
Mai come oggi, essere informati è diventato un atto di autodifesa. Per evitare di cadere in trappole sempre più raffinate, è fondamentale conoscere i meccanismi e gli strumenti usati per ingannare, perché solo così si può sviluppare una sensibilità utile a riconoscere i pericoli prima che sia troppo tardi.
Il rischio che non riconosci
In un articolo pubblicato su MisterGadget.Tech il 20 maggio 2025, la giornalista Valentina Giungati mette in evidenza una nuova frontiera delle truffe online: l’uso dell’intelligenza artificiale per creare comunicazioni fraudolente impossibili da distinguere da quelle autentiche. Secondo quanto riportato, bastano appena due minuti per indurre una persona a fornire informazioni personali o ad autorizzare operazioni bancarie, anche inconsapevolmente.
La potenza dell’AI consente oggi di generare video deepfake, messaggi vocali realistici e testi sofisticati con un’efficacia tale da superare qualsiasi controllo superficiale. Le truffe non si limitano più a tentativi grossolani: ora assumono forme credibili e adattive, capaci di replicare le abitudini comunicative di familiari, colleghi o istituzioni affidabili.

Strategie per riconoscere l’inganno
La redazione di MisterGadget.Tech sottolinea come queste truffe si manifestino su più fronti: dai messaggi su WhatsApp alle email apparentemente istituzionali, fino a videochiamate contraffatte. Il denominatore comune è la richiesta di un’azione urgente: trasferire denaro, condividere codici, verificare un’identità. Tutto sembra plausibile, ma è proprio questa verosimiglianza a rendere il raggiro tanto pericoloso.
La soluzione non è la sfiducia generalizzata, bensì un approccio critico e vigile. Notare una voce leggermente metallica, un movimento labiale non sincronizzato, una sintassi insolita o un contesto incoerente può bastare per interrompere l’interazione e proteggersi. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale può ingannare i sensi, la lucidità resta la miglior difesa.