Primo Piano

Cina ospita la prima partita di calcio tra robot AI completamente autonomi

La tecnologia cambia, così come lo sport. Più o meno. E’ stata creata la prima partita di calcio “robotica” in Cina.

C’è qualcosa di affascinante nell’idea di vedere robot umanoidi correre su un campo da calcio. È come se la fantascienza decidesse di scendere in campo per novanta minuti, anche se la grazia di un Maradona o di un Ronaldo resta ancora fuori portata.

In Cina, però, questa scena è già realtà: a Pechino si è disputato un torneo tre contro tre interamente giocato da macchine dotate di intelligenza artificiale, come ha riportato The Guardian alla fine di giugno 2025.

Non si è trattato di una semplice dimostrazione, ma di una competizione strutturata con quattro squadre di robot bipedi che si sono affrontate su un campo regolamentare. L’evento, ospitato nella capitale, ha attirato spettatori curiosi e media internazionali, desiderosi di vedere fino a che punto la robotica possa imitare, o reinventare, uno sport tanto complesso come il calcio.

Chi critica il calcio moderno definendolo “troppo robotico” per la rigidità tattica forse dovrebbe dare un’occhiata a queste immagini: i robot, pur dotati di sofisticati sensori e algoritmi, hanno spesso inciampato, sbagliato passaggi o perso l’equilibrio in maniera plateale. Secondo quanto riportato anche da AP News, almeno due di loro sono stati “portati via” dal campo dopo cadute da cui non riuscivano a rialzarsi.

Un assaggio di…futuro?

Il torneo è stato organizzato utilizzando modelli forniti da Booster Robotics, noti per le loro capacità di movimento omnidirezionale, resistenza agli urti e 200 TOPS di potenza di calcolo AI, come indicato nei materiali ufficiali dell’azienda. Ogni squadra partecipante ha personalizzato il software, creando algoritmi su misura per migliorare il gioco e sfruttare al meglio l’hardware.

Secondo il professor Subramanian Ramamoorthy, dell’Università di Edimburgo, come riportato dal The Guardian, queste prestazioni sono paragonabili a quelle dei robot visti in competizioni come RoboCup, dove il calcio funge da laboratorio per l’innovazione. In un’intervista a The Guardian, il docente ha sottolineato come i progressi anno dopo anno siano “certamente impressionanti”, a conferma che la traiettoria di sviluppo è in crescita, nonostante le difficoltà ancora visibili.

Illustrazione di un gol (Canva FOTO) – systemscue.it

Il cuore della competizione

In campo, il torneo ha visto sfidarsi team universitari che avevano adattato i robot con il proprio codice. La finale, come riportato da AP News, è stata vinta dai THU Robotics della Tsinghua University, che hanno superato i Mountain Sea della China Agricultural University per 5 a 3. Il pubblico presente ha applaudito entrambe le squadre, riconoscendo la capacità degli sconfitti di mettere in difficoltà i futuri campioni.

Le riprese della gara, diffuse sia da media occidentali che da testate cinesi, mostrano robot impegnati in azioni a volte goffe, con tiri deboli o fuori misura e scivolate involontarie. Tuttavia, come ribadito da Cheng Hao in più interviste, queste partite sono solo un punto di partenza: il vero traguardo è far sì che, un giorno, un robot possa competere fianco a fianco con un calciatore professionista, aprendo un capitolo del tutto nuovo nello sport e nella ricerca tecnologica.

Published by
Mattia Paparo