Cina, creata una batteria nucleare che dura oltre un secolo senza ricarica

Illustrazione di una batteria nucleare (canva FOTO) - systemscue.it
La notizia è confortante, e anche molto suggestiva. Questa particolare batteria nucleare potrebbe durare per tantissimo tempo.
Il tema delle batterie è da sempre al centro delle sfide tecnologiche. Accanto ai modelli classici al litio, che tutti conoscono, si sta aprendo la strada a soluzioni radicalmente diverse, in grado di durare per decenni senza bisogno di ricarica. È in questo contesto che arriva una novità dalla Cina: un prototipo capace, almeno sulla carta, di cambiare le regole del gioco.
Il nome scelto non è casuale: Zhulong-1, ispirato a un’antica divinità drago della tradizione cinese, simbolo di luce eterna. L’idea stessa rimanda a una sorgente inesauribile di energia, e non a caso è stato presentato come un progetto che vuole unire tecnologia e cultura.
Non si tratta di una batteria qualsiasi, ma di una micro-batteria nucleare basata sull’isotopo carbonio-14 (C-14). La differenza rispetto alle celle convenzionali è sostanziale: qui non si parla di reazioni chimiche, ma di energia generata dal decadimento radioattivo, catturata e trasformata in elettricità.
Dietro al progetto c’è Wuxi Beita Pharmatech, in collaborazione con la Northwest Normal University. Non è un caso che a guidare il team vi siano figure come Zhang Guanghui e Cai Dinglong, che hanno messo in evidenza i traguardi raggiunti ma anche le sfide che restano aperte.
L’idea e il contesto
Come riportato da English News e da Xinhua, il cuore dell’innovazione sta nell’accoppiamento del carbonio-14 con un semiconduttore in carburo di silicio (SiC). Il decadimento del C-14 produce particelle beta, che interagiscono col materiale generando un flusso costante di elettroni. Non è un concetto nuovo in assoluto, ma la stabilità raggiunta in questo prototipo rappresenta un passo notevole.
Per dare un’idea più concreta, il primo modello di Zhulong-1 ha già superato test pratici. In laboratorio, un LED alimentato da questa piccola batteria ha funzionato senza interruzioni per quasi quattro mesi, superando le 35.000 accensioni. Non solo: il dispositivo è stato collegato a un chip Bluetooth, riuscendo a trasmettere e ricevere segnali senza alcuna difficoltà.

Dati tecnici e prospettive
Dal punto di vista operativo, come riportato da Xinhua e English News, Zhulong-1 resiste a condizioni estreme: può lavorare tra i –100 °C e i +200 °C, mantenendo prestazioni stabili. La sua densità energetica è circa dieci volte superiore a quella delle comuni batterie al litio, e il tasso di degrado dichiarato resta sotto il 5% in un arco di 50 anni. I test, condotti anche dagli Hefei Institutes of Physical Science dell’Accademia Cinese delle Scienze, hanno confermato indicatori tecnologici avanzati, sia in termini di efficienza sia di stabilità.
Le applicazioni immaginate vanno ben oltre il mercato consumer. Il team cita la possibilità di alimentare dispositivi medici permanenti come pacemaker o interfacce cervello-computer, e reti di sensori per l’Internet of Things. Ma c’è anche un occhio allo spazio e agli ambienti estremi: dal fondale oceanico alle basi lunari, fino a sonde destinate all’esplorazione interplanetaria.