Caldaie, ancora poco tempo per sostituire quella che hai in casa | Se ti sbrighi lo Stato te la regala

Lo stato ti cambia la caldaia (Canva) - systemscue.it
Se stai pensando di sostituire la caldaia che hai in casa, questo è il momento giusto, poiché te la cambia gratuitamente lo Stato.
Il freddo è una percezione che accomuna tutti, sebbene non tutti lo avvertano nello stesso modo. Infatti, alcune persone si coprono anche con temperature miti; mentre altre, resistono senza problemi, persino al gelo invernale.
Non a caso, il nostro organismo reagisce al calo della temperatura, attivando meccanismi di difesa, come i brividi o la vasocostrizione, i quali servono a conservare il calore interno. E queste reazioni, variano in base a fattori fisici e genetici.
Età, peso corporeo, stato di salute, e persino l’alimentazione, influenzano il modo in cui percepiamo il freddo. Gli anziani, ad esempio, tendono a sentirlo di più, poiché la loro circolazione sanguigna è meno efficiente.
Dunque, sentire freddo non è solo un fastidio, ma anche un campanello d’allarme. Il segnale che il corpo richiede protezione, invitandoci infatti a cercare riparo o indumenti adeguati, per mantenere l’equilibrio termico.
Caldaie e incentivi: le nuove regole
Negli ultimi anni, i bonus per la sostituzione delle caldaie a gas, si son progressivamente ridotti, a causa delle direttive europee che vietano, agli Stati membri, d’incentivare sistemi di riscaldamento inquinanti. Scelta che risponde, quindi, sia a esigenze ambientali, per ridurre le emissioni nocive, che a motivi di salute pubblica. In Italia, restano ancora alcune possibilità di sostegno, come l’Ecobonus; il Conto Termico; e specifici contributi regionali (anche se molte di queste agevolazioni, comunque, diminuiranno a partire dal 2026).
Per anni, l’Ecobonus è stato il mezzo principale per sostituire la caldaia, garantendo il rimborso del 50% delle spese, in dieci anni. Dal 2025, tuttavia, non sarà più valido per le caldaie a gas, ma solo per i sistemi ibridi che combinano pompa di calore e caldaia tradizionale. Per di più, dal 2026 la detrazione si ridurrà al 36%, per le abitazioni principali; e al 30%, per le seconde case.

Il Conto Termico, come alternativa
Un altro strumento importante è il Conto Termico, gestito dal GSE. E che diversamente dall’Ecobonus, si tratta di un rimborso diretto che copre fino al 65% della spesa, per caldaie ibride, solare termico, biomassa a basse emissioni, e pompe di calore. Il cui vantaggio principale è la rapidità dei tempi di erogazione: ovvero, entro 60 giorni, per importi sotto i 15 mila euro; e fra due e cinque anni, per spese maggiori.
Nondimeno, a parte gli incentivi nazionali, alcune Regioni hanno introdotto contributi specifici. In Lombardia, è attivo un bonus fino all’80%, per sistemi a biomassa; in Emilia Romagna, i fondi si son esauriti ad agosto; mentre in Umbria, il Superbonus Caldaie partirà dal 2026. Anche in Toscana, nella Piana Lucchese, è previsto un contributo per sostituire camini e stufe inquinanti. E come sottolineato da quifinanza.it, il quadro rimane frammentato e in continua evoluzione.