Bonus Asilo Nido, comunicato INPS urgente | Stavolta non becchi nemmeno un soldo senza questo

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Asilo nido bonus Inps (Canva e Depositphotos foto) - www.systemscue.it

Un cambiamento poco noto rischia di bloccare il rimborso a migliaia di famiglie: attenzione ai nuovi controlli dell’INPS.

Per chi ha figli piccoli, le giornate scorrono tra impegni, incastri e mille pensieri. L’asilo nido, per molti genitori, è una scelta necessaria ma spesso anche un peso economico non indifferente. In questo equilibrio delicato, ogni aiuto fa la differenza, soprattutto quando arriva dallo Stato sotto forma di un bonus. Ma non sempre le cose vanno lisce come ci si aspetterebbe.

Da tempo, il Bonus asilo nido rappresenta un supporto fondamentale per le famiglie italiane. Ma c’è un dettaglio recente che sta creando confusione e disagi. Non si tratta di un cambiamento vistoso, bensì di una modifica quasi invisibile, nascosta tra le pieghe della burocrazia, eppure in grado di compromettere tutto.

Negli ultimi mesi, molti genitori hanno scoperto a proprie spese che anche le domande già accolte possono bloccarsi improvvisamente. Pratiche approvate, documenti inviati, tutto sembrava a posto. E invece no. Qualcosa, nel frattempo, è cambiato. E questo qualcosa ha a che fare con un vincolo formale che pochi avevano notato.

Il problema, infatti, non riguarda i requisiti economici o familiari, ma un semplice – e decisivo – dettaglio legato ai documenti di pagamento. In tanti si sono visti respingere o sospendere la richiesta, senza nemmeno capire subito il perché. Ed è proprio qui che entra in gioco una nuova interpretazione da parte dell’INPS.

Un vincolo poco noto ma determinante

A partire dal 2024, l’INPS richiede che il genitore che presenta la domanda del bonus sia anche colui che ha effettuato i pagamenti dell’asilo. Non importa se l’altro genitore vive nella stessa casa o ha lo stesso ISEE: se i bonifici, le ricevute o le fatture sono intestati a una persona diversa, il rimborso viene bloccato. Una novità che ha colto impreparate molte famiglie.

La disposizione, ufficializzata con la circolare INPS n. 1165 del 4 aprile 2025, si applica anche alle domande presentate precedentemente. In pratica, anche chi pensava di aver fatto tutto correttamente, oggi rischia di dover ricominciare da capo. La misura, spiegata solo in parte nei canali ufficiali, sta generando ritardi, disguidi e molta frustrazione.

Portafoglio
Portafoglio vuoto (Canva foto) – www.systemscue.it

Il documento che può salvare (o far perdere) tutto

Come riporta Informazione Oggi, per evitare problemi bisogna fare attenzione fin dall’inizio: la documentazione delle spese deve essere coerente con l’identità del richiedente. Ricevute e bonifici devono riportare il suo nome, altrimenti il rischio concreto è quello di perdere l’intero importo, che può arrivare fino a 3.600 euro l’anno per i nati dal 2024.

Chi ha già inviato la domanda con documentazione intestata all’altro genitore può ancora rimediare, modificando l’intestatario della richiesta o ripresentandola da capo, se i tempi lo consentono. Ma è chiaro che una semplice distrazione può costare cara. Il Bonus asilo nido, insomma, resta un aiuto prezioso, ma solo per chi sa muoversi tra le nuove regole.