Bancomat, i truffatori sono diventati super tecnologici | Ti sembra non ci sia nulla di strano, ma perdi tutti i risparmi se ci metti anche solo un dito

Stare sempre attenti è l'essenziale

Truffatori tecnologici (Canva) - systemscue.it

Se ti rechi al bancomat, guardati sempre le spalle, poiché i truffatori potrebbero rubarti tutto, proprio dallo sportello.

Le truffe e le frodi, nascono spesso dalla combinazione di astuzia e opportunismo. Poiché alcune persone son spinte dalla possibilità di ottenere guadagni rapidi senza sforzo, sperimentando quindi, e di continuo, nuovi modi per aggirare le regole. Una ricerca di vantaggi immediati la quale, altro non fa che stimolare appunto l’invenzione continua di strategie ingannevoli.

Dal canto suo, proprio l’evoluzione tecnologica, offre terreno fertile per nuovi raggiri. E con l’aumento dei pagamenti digitali, delle piattaforme online, e delle app, i truffatori trovano sempre nuovi strumenti per sfruttare vulnerabilità informatiche, o ignoranza degli utenti. Motivo per cui, la rapidità dei cambiamenti, rende difficile contrastarli in tempo reale.

Non a caso, molte truffe giocano sulla fiducia, sulle emozioni, o sulla paura delle vittime. E la capacità di comprendere i comportamenti umani, oltre che sfruttarne le debolezze, rende il processo d’ideazione delle frodi, continuo, dal momento che i truffatori testano nuove strategie per aumentare l’efficacia dei loro inganni.

Infine, fattori economici e culturali, contribuiscono alla persistenza delle frodi. E situazioni di crisi, disuguaglianze, o normative complesse, possono stimolare chi cerca scorciatoie illecite. Ecco perché, comprendere siffatte dinamiche è fondamentale per prevenire e proteggersi dai continui tentativi d’inganno.

La nuova minaccia per i risparmi

Negli ultimi tempi, le truffe legate ai bancomat stanno preoccupando sempre più utenti italiani, con segnalazioni di conti violati, e movimenti sospetti. Un fenomeno che, diffusosi in tutta Europa, nasce proprio dall’uso di tecnologie sofisticate, da parte dei criminali, capaci infatti di sfruttare vulnerabilità apparentemente invisibili. Tanto che, questa crescente minaccia, evidenzia come la sicurezza percepita dagli utenti, non sempre corrisponda a quella reale.

Il cosiddetto “black box attack”, o attacco di caja negra, si configura come la forma più avanzata di frode sui bancomat. Caso in cui i cybercriminali collegano dispositivi esterni al bancomat, bypassando completamente le misure di sicurezza tradizionali. Pertanto, non serve conoscere il software interno della macchina, poiché osservando come risponde a determinati comandi, gli aggressori possono forzare l’erogazione di denaro, senza alcuna autorizzazione.

Sempre in agguato
Come i malviventi rubano ai bancomat (Canva) – systemscue.it

Il jackpotting, e le conseguenze

La variante più pericolosa, nota come jackpotting, consente ai malviventi di svuotare interi sportelli in pochi secondi, causando perdite economiche piuttosto rilevanti. Attacchi i quali sfruttano la struttura dei bancomat; in particolare, i cavi di collegamento esterni alla cassaforte, dimostrando quanto la sicurezza fisica e informatica, dovrebbe sempre andare di pari passo, per prevenire tali frodi.

Secondo informazioneoggi.it, la diffusione di queste tecniche rende essenziale informarsi e adottare precauzioni mirate, sia da parte degli istituti bancari, che degli utenti. Formazione e aggiornamento costante, su strumenti digitali e comportamenti sicuri, rappresentanti quindi le migliori armi per proteggere i propri risparmi, da questa minaccia high-tech in rapida crescita.