Assegno Unico, questa volta lo Stato raddoppia | Più soldi sul conto ogni mese: arriva pure una maggiorazione per ogni figlio

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Raddoppia! (canva.com) - www.systemcue.it

Una modifica sull’Assegno Unico porta cambiamenti significativi negli importi: tra ridistribuzioni e aumenti, ecco cosa può verificarsi.

Il tema del supporto alle famiglie ha da sempre fortissima rilevanza nel discorso sociale e previdenziale, specialmente quando le spese aumentano e il costo della vita influisce sulle abitudini quotidiane.

Tenendo conto della varietà negli strati sociali, i sistemi di aiuto pubblico diventano fondamentali per assicurare e garantire stabilità, giustizia e protezione ai cittadini più vulnerabili.

In Italia, l’implementazione della misura dell’Assegno Unico Universale ha segnato un cambiamento nel modo di fornire assistenza alle famiglie con figli, unendo varie misure preesistenti (come l’RDC) in un solo tipo di sostegno.

Tuttavia, dietro la supposta volontà di semplicità normativa, ci sono situazioni particolari che possono alterare l’ammontare del contributo, spesso per motivi poco auspicabili.

Un sostegno che varia

L’Assegno Unico Universale è un sostegno economico mensile fornito dall’INPS alle famiglie con figli a carico, che inizia dal settimo mese di gravidanza e continua fino ai 21 anni, senza nessun limite per i figli con disabilità. L’importo varia a seconda dell’ISEE della famiglia e viene confermato dopo la presentazione della domanda, la quale può essere inviata tramite Spid o CIE, con rinnovo automatico una volta che l’ISEE è aggiornato. La somma fornita non è però fissa: oltre agli aumenti per figli minorenni, disabili o famiglie numerose, esistono situazioni particolari in cui l’importo può essere raddoppiato.

Come spiegato anche da Viaggi News, il raddoppio dell’Assegno Unico non rappresenta un incremento reale del suo valore, ma una ridistribuzione totale della cifra che in precedenza era divisa tra i genitori. Quando uno dei coniugi viene a mancare, il genitore rimasto può duqnue ricevere il 100% dell’importo dovuto per i figli a carico; in assenza del partner, l’intero contributo, prima equamente suddiviso, viene elargito completamente al genitore superstite, senza alcuna riduzione.

Vedovo anziano
In caso di lutto, il superstite prende l’intero importo (canva.com) – www.systemcue.it

Una ristrutturazione basilare

Non si tratta quindi di un incremento straordinario, ma di una semplice ristrutturazione delle modalità di erogazione. Tuttavia, precisa la fonte, per queste situazioni è prevista anche una misura aggiuntiva: un aumento di 30 euro al mese per ciascun figlio minorenne, disponibile per un massimo di cinque anni dalla morte, a condizione che l’ISEE familiare sia pari o inferiore a 15. 000 euro.

Per ricevere questo aumento, è necessario che il genitore superstite sia impiegato al momento della richiesta e che il coniuge defunto fosse anch’egli un lavoratore o un pensionato al momento del decesso. Questo incremento, concepito per le famiglie di vedovi, costituisce quindi un’ulteriore protezione prevista dalla legge, che riconosce la maggiore vulnerabilità economica di queste famiglie, venendo a mancare il reciproco contribuire alle finanze familiari.