Appena prelevi contanti ti segnalano | Nuova rogna per tutti gli italiani: il FISCO si sfrega le mani

I limiti da non superare mai

Se prelevi, rischi grosso (Canva) - systemscue.it

Ormai è legge: adesso, se prelevi dei contanti, ti segnalano immediatamente all’Agenzia delle Entrate. E rischi grosso!

In un periodo in cui l’attenzione fiscale è sempre più alta, molti si chiedono quanti soldi sia possibile prelevare ogni settimana, senza appunto destare sospetti, o incorrere in eventuali controlli. Già, perché il prelievo di contanti, infatti, seppur non sia vietato, può però attirare l’attenzione del fisco, in determinate circostanze.

Le banche, dal canto loro, non pongono limiti precisi ai prelievi settimanali, ma movimenti frequenti o importi elevati, possono esser segnalati all’Agenzia delle Entrate. Specialmente se incoerenti con il profilo reddituale del correntista.

In generale, prelievi inferiori a mille – 2 mila euro alla settimana, distribuiti in modo regolare, non sollevano particolari allarmi: ciò nonostante, è importante che tali movimenti siano adeguatamente giustificati e tracciabili, nel caso insorgessero appunto i controlli.

La regola d’oro, in base a quanto su detto, è quindi esser sempre coerenti con le proprie dichiarazioni fiscali. Dal momento che, usare i contanti con buon senso e trasparenza, è il modo migliore per evitare attenzioni indesiderate.

Versamenti: cosa puoi fare

Per evitare le segnalazioni del fisco, in merito ai versamenti di contanti, è fondamentale non superare i 10 mila euro depositati in un unico mese solare. E anche effettuando più versamenti di importo inferiore, il superamento cumulativo della soglia può comportare una comunicazione automatica, all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF). Non a caso, l’Agenzia delle Entrate ha pieno accesso ai dati bancari, e può difatti controllare la coerenza fra i movimenti, e la dichiarazione dei redditi.

Ogni anno, banche e uffici postali trasmettono (proprio all’Anagrafe tributaria) tutte le informazioni relative ai conti correnti. Maniera in cui il fisco può dunque consultare quest’archivio, senza previa autorizzazione giudiziaria; e in modo anche retroattivo, fino a 5 anni prima, per chi ha presentato dichiarazione dei redditi; o 7 anni, per chi invece non l’ha fatta. Pertanto, ogni anomalia può far realmente scattare verifiche più approfondite.

Ogni banca, ne ha uno: quindi, rispettalo
I limiti da non superare (Canva) – systemscue.it

Prelievi e limiti bancari

I limiti di prelievo con bancomat, variano da banca a banca, ma di norma si attestano fra 250 e mille euro al giorno, e fino a 3 mila euro al mese. Mentre superando i 10 mila euro mensili in prelievo contante, la banca è obbligata a segnalare l’operazione come sospetta, anche in assenza di evidenti comportamenti illeciti evidenti.

Essendo considerate anomale, proprio quelle operazioni incoerenti con il profilo economico del cliente. Alla stregua di frequenti prelievi frazionati, richieste di contanti in grandi tagli, o prelievi effettuati da terzi. Persino la sola discrepanza con le informazioni patrimoniali note, può difatti motivare una segnalazione alla UIF.