ALLERTA WhatsApp, a rischio tutte le conversazioni | Altro che privacy: Google spia tutto quello che scrivi

L'IA può spiarti (Canva) - systemscue.it
Se pensi che le tue conversazioni su WhatsApp siano in pericolo, ti conviene controllare immediatamente alcune impostazioni.
Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale ha compiuto progressi straordinari, trasformando settori come la medicina, l’industria, i trasporti e la comunicazione. E se da un lato, siffatto sviluppo porta con sé enormi opportunità, dall’altro, solleva timori crescenti, riguardo al futuro dell’occupazione, e del ruolo umano, nella società.
L’automazione spinta, e la capacità dell’IA di apprendere e adattarsi, stanno infatti rendendo obsoleti alcuni lavori tradizionali, mettendo quindi a rischio milioni di posti di lavoro. Non a caso, le macchine intelligenti possono già sostituire gli esseri umani in compiti ripetitivi, analitici, e persino creativi.
E a ciò si aggiunge la possibilità che, in futuro, l’IA superi le capacità cognitive dell’uomo, proprio in numerosi ambiti. Così da condurre, potenzialmente, a uno squilibrio di potere fra chi controlla la tecnologia, e chi ne subisce le conseguenze.
Pertanto, di fronte a questo scenario, è fondamentale interrogarsi sui limiti da imporre, e sulle tutele da garantire, per evitare che l’IA prenda definitivamente il posto dell’essere umano.
Un cambiamento silenzioso e controverso
Dal 7 luglio 2025, Google ha attivato una nuova funzionalità per il suo assistente IA, Gemini, la quale consente di interagire automaticamente con alcune app Android, come WhatsApp, Messaggi e Telefono. Il dettaglio più critico? Che questa funzione è attiva anche se l’utente ha disattivato manualmente Gemini, dalle impostazioni. Dal momento che, la comunicazione è avvenuta via e-mail, ma l’attivazione è stata gestita da remoto, senza alcun consenso esplicito. Sì che le intenzioni di Google son quelle di semplificare la vita quotidiana degli utenti, ma il metodo adottato, solleva molte perplessità.
In tal senso, Google sostiene che i dati raccolti non verranno comunque utilizzati per addestrare i propri modelli di IA; sebbene l’opzione “Attività delle app Gemini”, sia disattivata. Tuttavia, i dati possono in ogni caso, esser memorizzati per un massimo di 72 ore. E secondo gli esperti citati da geopop.it, queste ambiguità aumentano la preoccupazione per la reale trasparenza del sistema, e la difficoltà nel comprendere cosa accade realmente ai dati condivisi.

Critiche e problemi vari
Il servizio di e-mail crittografate, “Tuta”, ha criticato duramente l’attivazione automatica, definendola proprio una minaccia alla privacy. Tanto da preoccupare anche i dispositivi in cui Gemini è preinstallato, e non può esser rimosso; tranne si possiedano conoscenze tecniche, ovviamente. Inoltre, futuri aggiornamenti potrebbero installare Gemini di default, sostituendo quindi il vecchio Assistente Google.
Chi desidera disattivare Gemini, può comunque accedere alle impostazioni Android, e procedere con la rimozione o disattivazione dell’app. Essendo anche possibile bloccare le connessioni fra Gemini e altre applicazioni, seguendo una procedura guidata dall’interno dell’app stessa. Infine, si consiglia di monitorare con attenzione i futuri aggiornamenti del sistema operativo, così da mantenere il controllo sulle proprie impostazioni di privacy.