Allerta in Italia per la nuova truffa del bancomat rotto | Non ti dà soldi, ma i truffatori sono in agguato: appena ti allontani se li prendono

Attenzione a tutto!

Delinquenti in agguato (Canva) - systemscue.it

Con la nuova truffa, i delinquenti riescono facilmente a trafugare un sacco di soldi, e senza farsene accorgere da nessuno.

Il furto di bancomat, resta un fenomeno che preoccupa cittadini e istituzioni. E diverse tipologie di azione — dal danneggiamento fisico, alle frodi digitali —, vengono sistematicamente messe in atto per sottrarre contanti, o comprometterne la sicurezza.

Gli autori, sfruttano le vulnerabilità logistiche, tecnologiche e temporali, spesso coordinandosi in gruppi organizzati. Le cui operazioni, poi, tendono a esser rapide e mirate, con l’obiettivo di ridurre i tempi d’intervento, delle forze dell’ordine.

Le conseguenze, quindi, ricadono su negozi, banche e clienti, a causa di danni materiali, interruzione del servizio, e perdita di fiducia: essendo, quindi, importante l’azione preventiva, attraverso misure di protezione, aggiornamento tecnologico, e controlli puntuali.

Motivo per cui, se si vuol contrastare il fenomeno, servono strategie integrate: ovvero, collaborazione fra istituti bancari, forze dell’ordine, e comunità locale; campagne informative per aumentare la vigilanza, e tecnologie che riducano le possibilità di abuso.

Quando il prelievo diventa una trappola

Sempre più spesso, i ladri digitali si servono proprio di tecniche ingegnose per sottrarre denaro, direttamente dagli sportelli automatici. E una delle truffe più diffuse è esattamente il cash trapping, un sistema che blocca fisicamente le banconote, nel momento in cui vengono erogate. Così che l’ignaro utente, convinto che il bancomat sia guasto, si allontani lasciando i soldi “intrappolati”, che vengono poi recuperati dai truffatori appostati nei dintorni. Come riportato dal sito supereva.it, negli ultimi anni le forze dell’ordine hanno registrato un notevole aumento di siffatti episodi, in diverse città italiane.

Nella variante più comune, del cash trapping, i criminali applicano una sottile striscia di plastica sulla fessura, da cui escono i contanti, facendo sì che il dispositivo trattenga le banconote, senza che l’utente se ne accorga. E quando la macchina segnala un errore, la vittima crede a un malfunzionamento, e si allontana, lasciando campo libero ai malviventi i quali, infatti, tornano poco dopo a recuperare il denaro.

Prima di fare qualsiasi operazione
Controllare l’ATM (Canva) – systemscue.it

La versione “forchetta”: la truffa artigianale

Una seconda variante, più complessa, prevede l’uso di un congegno metallico costruito su misura. Un “arnese” che intercetta fisicamente le banconote; o in alcuni casi, blocca la carta stessa. Facendo sì che il sistema annulli l’operazione, ma i soldi restino incastrati, e vengano poi recuperati dai truffatori.

Quindi, osservare attentamente lo sportello, prima del prelievo, è fondamentale. Motivo per cui, controlla sempre che non vi siano parti mobili, colle, residui metallici, o anomalie sulla bocchetta erogatrice i soldi; poiché se noti qualcosa di sospetto, non devi inserire la carta, ma avvisare subito la banca o le forze dell’ordine.