ALLERTA Google, questa nuova funzione è un vampiro assetato | I tuoi dati sono in pericolo: fallo subito prima che rubi tutto

Google e protezione (Depositphotos foto) - www.systemcue.it
Una nuova funzione solleva dubbi sulla privacy: ecco perché molti utenti temono per la sicurezza dei propri dati.
Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine: ogni novità tecnologica, per quanto utile possa sembrare, porta con sé un carico di dubbi e sospetti. E quando c’è di mezzo Google, l’attenzione sale alle stelle. Stavolta il bersaglio è Gmail, il servizio email più usato al mondo, che potrebbe nascondere una funzione un po’ troppo curiosa nei confronti dei nostri messaggi.
Il problema, come sempre, è capire dove finisce il miglioramento dell’esperienza utente e dove inizia il monitoraggio. Perché è chiaro: ricevere suggerimenti intelligenti, risposte automatiche o promemoria utili è comodo… finché non ti chiedi quanta parte della tua privacy stai scambiando per un po’ di comodità in più. E poi, chi decide cosa è “utile” davvero?
Molti non si rendono nemmeno conto di aver attivato certe opzioni. Un click frettoloso sulle impostazioni, una spunta lasciata lì per default, ed ecco che ti ritrovi con una serie di automatismi attivi che non sai nemmeno bene cosa facciano. Ed è proprio questa mancanza di consapevolezza – o forse trasparenza? – che alimenta la diffidenza crescente verso le grandi piattaforme.
Intanto, le leggi provano a inseguire l’innovazione. In Europa c’è il GDPR, certo, ma le tecnologie corrono molto più veloce delle regole. Così, mentre i colossi del web ci propongono strumenti “smart”, l’utente medio resta sempre un passo indietro, senza sapere se sta sfruttando davvero un vantaggio… o se sta solo cedendo terreno senza accorgersene.
Una funzione attiva (forse) senza che tu lo sappia
Come riporta Blitz Quotidiano, dal 10 ottobre 2025 Google avrebbe previsto (il condizionale è d’obbligo) l’introduzione di una nuova funzione su Gmail: si chiama AI Enhanced Classification and Review. Il nome già dice tutto: un sistema, alimentato dall’intelligenza artificiale Gemini, che dovrebbe analizzare le email ricevute e inviate.
Il punto è che non ci sono comunicati ufficiali, né conferme da parte di Google. Eppure la notizia gira, e fa rumore. Perché se davvero un algoritmo inizia a leggere le tue email per “classificarle e revisionarle”, è legittimo chiedersi dove sia il confine. E soprattutto: lo sapremo mai per certo? In tutto questo, il Garante della privacy italiano – per ora – tace. Ma allora, cosa possiamo fare?

Quell’opzione da disattivare subito (prima che sia tardi)
Intanto, è possibile agire su quello che già esiste. Gmail integra da tempo diverse funzioni smart basate sull’IA: tipo la risposta automatica o i suggerimenti mentre scrivi. Se vuoi un po’ più di controllo, puoi entrare nelle impostazioni, andare su “Generali” e togliere la spunta da tutto ciò che riguarda “Scrittura Intelligente”, “Solleciti” e simili. Ah, e ricordati di cliccare su “Salva modifiche”, che è sempre in fondo alla pagina (facile da dimenticare, eh).
Un’altra cosa da sapere: in Europa, molte di queste funzioni sono disattivate di default, grazie al GDPR. Ma meglio controllare, non si sa mai. E sì, anche da mobile puoi cambiare queste impostazioni. Insomma, meglio fare un giro nel menu che lasciare tutto così com’è. Perché se anche Google garantisce che non c’è pubblicità dietro tutto questo, sapere chi guarda cosa scriviamo resta una faccenda personale. Molto personale.
