Allarme rosso su WhatsApp, sta girando proprio in questi giorni | Già migliaia le vittime in Italia: basta mettere il dito sullo schermo per perdere tutto

Illustrazione di un allarme (Canva FOTO) - systemscue.it
Quando si utilizza WhatsApp, bisogna prestare molta attenzione! Questo problema si sta diffondendo a vista d’occhio.
Le truffe via app di messaggistica stanno diventando sempre più comuni e sofisticate. Non si limitano più ai vecchi messaggi sospetti: oggi appaiono come conversazioni normali, con toni amichevoli o richieste d’aiuto credibili, spesso da numeri che sembrano familiari.
Una delle tecniche più diffuse è il cosiddetto “spoofing”, in cui il truffatore si finge un contatto fidato, magari un figlio o un amico, chiedendo soldi con urgenza. Altri messaggi invitano a cliccare su link che portano a pagine false, dove vengono rubati dati personali o bancari.
Le app più colpite sono WhatsApp, Telegram e Facebook Messenger, ma anche SMS tradizionali. I bersagli preferiti? Persone anziane o utenti distratti, ma nessuno è davvero al sicuro.
La regola d’oro è semplice: non fidarsi mai sulla prima impressione. Meglio verificare sempre con una telefonata, non cliccare su link sospetti e non condividere dati sensibili.
Attenti ai messaggi!
Succede tutto in fretta. Arriva un messaggio su WhatsApp, magari da un numero italiano, con un tono cordiale, quasi affettuoso. La persona si presenta con un nome familiare, scelto proprio per non destare sospetti. E poi ecco la richiesta, che sembra innocente: votare per una bambina, una nipote che partecipa a un concorso, un premio, una borsa di studio. Il genere di appello che fa leva sull’emotività, sul senso di responsabilità o, semplicemente, sul desiderio di dare una mano.
È una situazione che mette un po’ a disagio, perché pare brutto rifiutare. Alcuni rispondono subito, altri cliccano per pura curiosità. E qui casca l’asino. Perché dietro quell’apparente normalità si nasconde una trappola ben congegnata. La chiamano “la truffa della ballerina”, ma il nome è solo una delle tante varianti. L’obiettivo è sempre lo stesso: spingere le persone a cliccare, e poi… raccogliere informazioni personali, senza che ci si accorga davvero del pericolo.

Il vero inganno
Il vero cuore della truffa, secondo quanto riportato da MisterGadget.Tech, è il link. Una volta cliccato, si viene indirizzati su una pagina web che sembra legittima: grafica curata, nomi rassicuranti, tutto sembra al suo posto. Ma è solo una maschera: si tratta infatti di un sito fasullo, costruito per imitare piattaforme reali di sondaggi o votazioni online. Qui viene chiesto di inserire dati personali: nome e cognome, numero di telefono, data di nascita… in certi casi anche indirizzi email o credenziali di accesso.
Il rischio più grosso è il furto d’identità. Una volta ottenuti quei dati, i truffatori possono usarli per aprire account a nome di altri, accedere a profili social o servizi online, o addirittura per truffare altre persone usando un’identità rubata. Per difendersi, gli esperti consigliano di ignorare i messaggi sospetti, evitare di cliccare su link non verificati e soprattutto di non fornire mai dati personali a sconosciuti.