Allarme Google, ancora una volta utenti fregati | Attivata la trappola su Gmail: hanno perso tutto

Che sta succedendo?

Allarme Google (Canva) - systemscue.it

Nonostante le misure di sicurezza particolarmente efficaci, gli utenti di Gmail son di nuovo in pericolo. Gravissimo!

Gli antivirus son strumenti essenziali, per proteggere i nostri dispositivi digitali, come computer, smartphone e tablet, da minacce informatiche sempre più sofisticate. Il cui compito principale è, infatti, rilevare, bloccare ed eliminare virus, malware, spyware, e altre forme di software dannosi i quali possono , appunto, compromettere dati e funzionalità.

Programmi che, di fondo, operano costantemente in background, monitorando ogni attività sospetta, e segnalando eventuali anomalie. E grazie a sistemi di scansione automatica e aggiornamenti frequenti, riescono a identificare anche i virus più recenti, e le varianti più pericolose.

Ma oltre alla protezione dai virus, molti antivirus offrono persino funzionalità aggiuntive, come il controllo degli accessi, la sicurezza durante la navigazione web, la protezione delle e-mail, e la difesa contro i tentativi di phishing.

Tanto che, in un mondo sempre più connesso, dotarsi di un buon antivirus non è più una scelta opzionale, ma una necessità quotidiana per garantire la sicurezza delle informazioni personali, e la stabilità dei dispositivi.

L’IA nella quotidianità digitale

L’intelligenza artificiale è ormai parte integrante della nostra vita, e non solo nei chatbot come ChatGPT, ma anche in applicazioni di uso comune come Gmail, Google Docs e WhatsApp. Strumenti che, resi più intelligenti da modelli avanzati come Gemini di Google, offrono appunto servizi comodi e automatizzati, sebbene nascondano anche nuove vulnerabilità. Difatti, la sicurezza digitale, oggi più che mai, è diventata una priorità assoluta.

Uno studio del team 0din di Mozilla ha quindi evidenziato un pericolo concreto, nei sistemi basati su IA: ovvero, la cosiddetta “prompt injection”. Una tecnica, nello specifico, la quale consente di inserire comandi nascosti all’interno di e-mail apparentemente innocue, così che l’intelligenza artificiale, analizzando il testo, possa esser ingannata e generare riepiloghi manipolati. Che includono contenuti fraudolenti, come falsi avvisi, o suggerimenti dannosi. In altre parole, un inganno subdolo che si insinua proprio nei dettagli invisibili all’occhio umano.

Come intervenire e correggerli
Contenuti generati dall’IA (Canva) – systemscue.it

Fiducia mal riposta, e pericoli nascosti

Il rischio maggiore, risiede nella fiducia che gli utenti ripongono nei contenuti generati dall’AI, ritenuti automaticamente affidabili. Quantunque, in realtà, anche un riepilogo automatico può contenere insidie. Tanto che, come sottolineato da mistergadget.tech, la vulnerabilità non si limita a Gmail, ma anche a presentazioni, documenti condivisi e ricerche interne, i quali potrebbero appunto diventar veicoli di attacco, ampliando così il perimetro delle minacce digitali.

Quindi, di fronte a queste criticità, Google ha annunciato interventi per migliorare la protezione, pur senza specificare tempi o modalità. Uno scenario dimostrante, insomma, quanto sia urgente affiancare all’innovazione tecnologica, una strategia di sicurezza solida e trasparente, per evitare che la diffusione dell’AI si trasformi in un’arma a doppio taglio, contro milioni di utenti ignari.