Agenzia delle Entrate, Stop ai rimborsi 730 | Ha chiuso i rubinetti: ora i tuoi soldi te li sogni

Niente più soldi! (Canva) - systemscue.it
Se non ha seguito un certo iter burocratico, sappi che l’Agenzia delle Entrate, quest’anno, non ti accrediterà neanche un centesimo!
Molti lavoratori, si chiedono perché lo Stato non intervenga direttamente, per aumentare gli stipendi, soprattutto in determinati periodi segnati da inflazione, e da un aumento vertiginoso del costo della vita.
Ma la realtà è che lo Stato non può imporre aumenti salariali nel settore privato, dove i compensi son appunto regolati da contratti collettivi e logiche di mercato. Un intervento diretto il quale, in altre parole, potrebbe creare squilibri economici e tensioni, fra imprese e lavoratori.
Nel settore pubblico, invece, gli aumenti devono far i conti con i vincoli di bilancio. E più stipendi, significano maggiori spese per lo Stato, che deve quindi mantenere i conti in equilibrio, secondo le regole europee.
Insomma, piuttosto che aumentare direttamente gli stipendi, lo Stato tende a intervenire con bonus, detrazioni fiscali e incentivi mirati, nel tentativo di sostenere il potere d’acquisto, senza tuttavia compromettere la stabilità economica.
Modello 730/2025: rimborsi attesi
Con l’avvio della stagione delle dichiarazioni dei redditi, cresce l’interesse verso proprio, il rimborso derivante dal Modello 730/2025. E come spiegato da dailybest.it, molti italiani potrebbero trovarsi di fronte a tempi d’attesa più lunghi del previsto. Con la possibilità di ricevere un rimborso, dipendente da diversi fattori: fra cui la presenza di un credito IRPEF, e il modo in cui vien presentata la dichiarazione.
Chi inserisce un sostituto d’imposta – come un datore di lavoro, o un ente pensionistico –, riceverà il rimborso più velocemente. I lavoratori, vedranno l’accredito in busta paga, da luglio 2025; mentre i pensionati (nei cedolini), fra agosto e settembre. Chi, al contrario, non indica un sostituto, riceverà il rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate, ma con tempi più lunghi.

Controlli fiscali: quando i tempi si allungano
Anche in presenza di un sostituto, l’Agenzia delle Entrate può attivare controlli preventivi, specialmente se il credito supera i 4 mila euro, o ci sono incongruenze. Casi, questi, in cui l’erogazione può difatti slittare fino a gennaio 2026, poiché l’amministrazione ha ben quattro mesi, per completare le verifiche.
Una soluzione efficace, quindi, è quella di accettare senza modifiche la dichiarazione precompilata dall’Agenzia. Poiché, come sottolineato da dailybest.it, questo consente una gestione più veloce, e riduce il rischio di controlli; permettendo, in altre parole, di ricevere il rimborso in tempi più brevi.