ADDIO assegno di inclusione | Il Governo lo ha appena cancellato: estate più povera per tutti

Assegno inclusione

Addio assegno di inclusione (Canva foto) - systemscue.it

Estate amara per migliaia di famiglie: una misura fondamentale cambia volto, dovremo dire addio all’assegno di inclusione.

In un momento dell’anno in cui molte famiglie sperano di trovare un po’ di sollievo economico, una nuova decisione rischia di trasformare l’estate in un periodo di ulteriore incertezza. Non si tratta solo di cifre o conti in rosso: a subire le conseguenze sono nuclei fragili, per i quali anche un piccolo sostegno rappresenta la possibilità di affrontare con dignità la quotidianità.

Il reddito di cittadinanza, prima, e l’Assegno di Inclusione poi, hanno rappresentato per migliaia di famiglie italiane una vera e propria àncora. Misure pensate per contrastare l’esclusione sociale e garantire un minimo vitale. Ma dietro ai nomi delle leggi ci sono volti, storie, ragazzi che vanno a scuola o che la scuola l’hanno abbandonata troppo presto.

Negli ultimi mesi, si sono moltiplicati i controlli e le verifiche sui percettori dell’Assegno di Inclusione. Un’attenzione crescente alle condizioni per l’accesso, con criteri sempre più definiti. Non solo l’ISEE o la composizione del nucleo: entrano in gioco nuovi fattori, apparentemente secondari, ma in grado di bloccare l’intera erogazione.

Proprio su questo punto si concentra la vera svolta che sta facendo discutere. Una decisione che, senza grandi proclami, è diventata esecutiva da pochissimi giorni. Come osserva anche Veg Motors, le famiglie coinvolte sono numerose e le conseguenze potrebbero estendersi per tutta l’estate.

Una nuova condizione che cambia tutto

Dal 3 giugno 2025 è in vigore una modifica sostanziale: l’obbligo di frequenza scolastica dei figli minorenni diventa condizione vincolante per mantenere l’Assegno di Inclusione. Se il minore non frequenta la scuola, il sussidio non viene più erogato. Questo requisito era già presente, ma solo con l’arrivo del decreto attuativo è divenuto effettivamente operativo.

In pratica, le famiglie devono ora trasmettere all’INPS una certificazione che attesti la regolare presenza scolastica dei figli in età d’obbligo, cioè tra i 6 e i 16 anni. Se non lo fanno, l’assegno sarà prima sospeso, poi revocato definitivamente. I servizi sociali avranno il compito di verificare l’adempimento attraverso il Patto di Inclusione Sociale, richiedendo documenti che provino la frequenza. Chi non potrà fornirli rischia di perdere ogni sostegno, proprio nel momento in cui sarebbe più necessario.

Portafogli vuoto
Portafogli vuoto (Canva foto) – systemscue.it

Un impatto immediato per le famiglie più vulnerabili

Il cambiamento ha effetti concreti e immediati sulla vita di molte famiglie che già faticano ad arrivare a fine mese. In particolare, quelle con figli che hanno abbandonato precocemente il percorso scolastico, o che non hanno ancora fornito la documentazione richiesta, si trovano ora senza alcuna forma di sostegno. In alcune situazioni, si tratta di famiglie numerose o monogenitoriali, dove l’Assegno rappresentava l’unica entrata stabile. Senza preavvisi o proroghe, la sospensione è scattata lasciando molte persone impreparate.

Le conseguenze si stanno facendo sentire in tutto il Paese, soprattutto nelle zone in cui l’evasione scolastica è più alta e i servizi sociali già sovraccarichi. Con l’arrivo dell’estate, aumentano le difficoltà: le spese crescono, ma il supporto economico scompare.